«Voi non potete pensare di sputarmi in faccia, dopo che io vi ho preso dalla strada». La telefonata rimbomba nell'aula bunker di San Vittore. A parlare è Pier Paolo Brega Massone. L'ex primario di Chirurgia toracica della clinica Santa Rita - presente oggi al processo - ascolta le sue stesse parole diffuse nel corso dell'udienza. È una delle molte intercettazioni su cui hanno lavorato gli inquirenti che hanno indagato sulle decine di interventi inutili che sarebbero stati effettuati nella clinica per gonfiare i rimborsi del sistema sanitario nazionale. Nella telefonata il medico si rivolge al suo ex braccio destro Marco Pansera, anche lui imputato, lamentando il fatto che il collega, dopo gli avvisi di garanzia e la sospensione per gli indagati dal lavoro nella clinica, si stia avvicinando alle posizioni della direzione della clinica piuttosto che seguire i suoi consigli. «Vi ho salvato il culo quando non sapevate operare», dice Brega Massone nella telefonata, aggiungendo che lui si sta impegnando a «trovare tutte le cartelle (cliniche, ndr) per salvarci il culo». Nell'udienza sono state ascoltate anche altre telefonate intercettate tra l'ex primario e alcuni suoi collaboratori come quella con l'infermiera Enza Lacorte, nella quale il medico si lamenta che alcuni anestesisti «mi hanno bocciato la mammella della novantenne». Il colonnello della Guardia di Finanza, Cesare Maragoni, sentito come teste ha ripercorso tutte le fasi dell'indagine, a partire da un esposto anonimo del marzo 2006 che diede «un piccolo input alle indagini». L'investigatore ha spiegato che ciò che era «inquietante» era l'alto numero di decessi nel reparto di riabilitazione della clinica. «Delle 569 persone morte nei reparti di riabilitazione di tutta la Lombardia nel 2005 - ha spiegato - ben 74, il 13%, sono decedute in quello della Santa Rita». La Santa Rita, inoltre, ha proseguito il militare, superava i 1.700 interventi annuali e nel 2005 aveva erogato 18 mila giornate in più rispetto a quelle che poteva accreditare nei suoi posti letto. Ancora, secondo il militare la telefonata tra l'ex primario d'Ortopedia Galasso e un altro collega del 20 luglio 2007 fu molto significativa. In quella conversazione Galasso, mentre la clinica era stata raggiunta già da alcuni avvisi di garanzia, dice: «Se controllano le cartelle, lo sai che il principe di queste cose è Brega Massone». I pm Tiziana Siciliano e Grazia Pradella, prima che venissero fatte ascoltare le telefonate, hanno spiegato che «è un modo, questo ascolto, per capire come da un'indagine asettica si è poi passati ad aprire spazi investigativi che non ci immaginavamo».
Il colonnello Maragoni ha parlato inoltre di un'altra telefonata «che ci ha sconvolti», facendo riferimento a quella tra l'ex primario di Ortopedia e una funzionaria amministrativa, del 5 luglio 2007, in cui si parla di un chiodo non sterilizzato. Chiodo che, ha spiegato Maragoni, è stato poi impiantato di nuovo su un altro paziente che è deceduto per infezioni pochi mesi dopo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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