Milano - Per i sedici medici coinvlti nelle inchieste della magistratura milanese (13 del Santa Rita e 3 al San Raffaele) è scattata l’immediata sospensione dall’Ordine, almeno fino alla conclusione dell’iter giudiziario. Lo ha comunicato il consiglio provinciale di Milano dell’ente di categoria che si è riunito in seduta straordinaria. In una nota si legge infatti che "la sospensione dei colleghi implicati è stata deliberata all’unaminità" e che "successivamente alla sentenza definitiva, se reati di tale gravità dovessero essere confermati, verranno presi durissimi provvedimenti di natura definitiva". Il Consiglio ha inoltre deciso di costituire l’Ordine "come parte lesa in sede civile a difesa della dignità e del decoro dell’immagine dei medici".
Anestesisti dai pm: altre denunce I pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano stanno ascoltando oggi come testimoni alcuni anestesisti della Clinica Santa Rita di via Jommelli a Milano, cui ieri la Regione ha sospeso l’accreditamento dopo che la casa di cura è finita al centro dell’inchiesta sui rimborsi pubblici gonfiati attraverso interventi anche inutili, sbagliati o gravemente dannosi. In seguito alle notizie apparse sulla stampa su quella che è stata chiamata "la clinica degli orrori", stanno arrivando in procura denunce di parenti i cui familiari sono morti nella casa di cura o di pazienti che ritengono di aver subito interventi inutili. Domani dovrebbero riprendere gli interrogatori di garanzia delle persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta. Già in mattinata, a quanto si è saputo, il gip Micaela Curami dovrebbe cominciare a interrogare le 12 persone - 11 medici e il titolare della clinica Santa Rita - poste agli arresti domiciliari con le accuse di truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e falso. Gli interrogatori continueranno venerdì quando appunto verrà sentito il notaio Francesco Paolo Pipitone, proprietario della casa di cura.
Un'anestesista indagata C’è un’altra indagata nell’inchiesta sulla clinica Santa Rita. Si tratta di una donna che fa parte del personale della clinica ribattezzata degli orrori, che è accusata di concorso in omicidio e lesioni. La donna, insieme ad altri tre anestesisti, è stata ascoltata nella giornata dai pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, titolari dell’inchiesta. Durante l’interrogatorio, però, sono emersi degli elementi per cui la posizione della donna è cambiata. Da testimone dell’inchiesta è diventata indagata.
L’anestesista, secondo quanto si apprende, avrebbe partecipato ad alcuni interventi chiurgici eseguiti da Brega Massone, il primario di chirurgia toracica arrestato lunedì scorso. La donna è indagata oltre che di concorso in omicidio volontario con lo steso primario, anche di lesioni in relazione a operazioni svolte senza necessità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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