da Milano
Sarà in concerto al Forum di Milano il 30 maggio, unica occasione italiana in cui il maestro concederà ai fan le sue magie chitarristiche. E di magie si tratta quando cè di mezzo Carlos Santana, leroe del latin rock che si è commercializzato ma continua a fare centro nelle classifiche con album come All That I Am. Ma il Santana delle origini, quello che faceva il lavapiatti sul confine tra Texas e Messico e che ha costruito la sua leggenda sullerba di Woodstock è un altro. Un musicista dai suoni cattivi, duri, erotici ma al tempo stesso dolci e delicati, uno che sapeva unire la potenza del rock allurgenza dei ritmi latinoamericani. Quello del primo album che portava il suo nome, quello di Abraxas (entrambi ripubblicati con in più un album dal vivo), quello di Santana 3 - ultima incisione con la formazione originale - uscito in questi giorni in versione rimasterizzata anchesso con un importante concerto dal vivo. Il primo cd ripropone il disco originale pubblicato nellottobre 1971 che non ha perso, dopo 35 anni, la sua freschezza. Uno strano melange di rock blues e improvvisazione dove Batuka, Jungle Strut e lo sfrenato flamenco Toussaint LOverture sembrano nate oggi. Tutto questo accanto a ritmi latini più festosi come Everythings Coming Our Way, Para los rumberos e lappassionata Guajira che hanno aperto la strada alla world music. Il cd contiene anche inedite doppie versioni di One, Gumbo, Bambeye e una rara versione, uscita solo su singolo, di Everything s Coming Our Way.
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