Se la questione non fosse così seria, si potrebbe titolare con una variazione a quel film con Lino Banfi e Jerry Calà: Al bar delle escort. Perché a scatenare lultima polemica attorno a marciapiedi bollenti e nostalgia delle case chiuse, è unaffermazione del neo sottosegretario allAttuazione del programma di governo Daniela Santanchè. «Bisogna togliere le donne dalla strada e chiudere i bordelli a cielo aperto - ha detto a Klaus Davi su Klaus condicio, e fin qui niente di inedito, ma poi la Santanchè ha rilanciato -. Occorre individuare luoghi specifici, come accade in Spagna, con locali idonei, per esempio dei bar, in cui ai piani superiori si trovano delle stanze che sono utilizzate in modo da garantire più controlli ed evitare il problema della tratta delle schiave e delle minorenni». In ogni caso - ha aggiunto - «la legge sulla prostituzione non credo sia saltata, ma ci sono state altre urgenze e priorità».
Tanto è bastato a far infuriare Alessandra Mussolini, presidente della commissione Infanzia della Camera: «È una vergogna solo poter pensare di legare le attività commerciali con la prostituzione. A meno che qualche genio non immagini bar con un listino prezzi dove oltre a bevande e gelati si possa trovare il corpo delle donne». La Mussolini però ha ritenuto di dover metterci il carico contro lex rivale di Movimento per lItalia: «La Santanchè si limiti a scaldare la poltrona che ha gentilmente quanto misteriosamente ottenuto e lasci lavorare il Parlamento». Non proprio un affondo elegante. Più tardi comunque la Santanchè ha precisato: «Mi riferivo non ai bar, ma ai night club appunto come avviene in Spagna. È una soluzione applicabile anche da noi».
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