Sbarca a Roma il «Cuoco nero». Alias Maurizio Santin, così detto per la sua inseparabile divisa color notte. Che ha voluto intitolare così il suo nuovo ristorante in via Tirso angolo via Metauro, inaugurato ieri in una serata piena di vip e gourmet. Un locale «divertente, non impostato, multiforme», come dice lo stesso Santin, 42 anni, figlio darte (il padre Enzo è il titolare della rinomata Antica Osteria sul Ponte a Cassinetta di Lugagnano nei pressi di Milano), allievo del grande Alain Ducasse e per molto tempo executive chef al Gambero Rosso channel, ruolo questo che gli è valsa una certa notorietà. E che lo ha fatto diventare romano, pur non tradendo le sue origini lombarde. Per questo Santin garantisce che «certo lamatriciana o la carbonara non mancheranno mai, ma potrei anche azzardare ogni tanto la cassoeula». Insomma, un locale allinsegna della globalizzazione, «ma una globalizzazione italiana».
Il «Cuoco Nero» propone una formula moderna, e quindi versatile: ristorante tradizionale con formula economica a pranzo e più impegnativa a cena ma anche wine bar e presto caffetteria, perché Santin possa dare sfogo al suo vero talento, la pasticceria. Non è un caso, infatti, che sia stato per due volte pasticciere italiano dellanno, così premiato lo scorso anno da «Identità Golose» e già dieci anni fa dallEspresso.
Santin, un «Cuoco nero» tra carbonara e cassoeula
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