Santoro assolda l’escort D’Addario con i soldi del servizio pubblico

RomaIn verità la notizia era attesa e già nell’aria da qualche settimana. Un po’ perché Michele Santoro l’aveva buttata lì nella prima puntata di Annozero («nessuno ha pensato di andare a intervistarla, vedremo se sarà il caso di farlo»), un po’ perché anche Lucia Annunziata - racconta il sito Dagospia e conferma l’interessata - l’aveva contattata per l’esordio di In mezz’ora del 20 settembre. Esordio che è stato rimandato solo a causa della strage dei militari italiani a Kabul che ha rivoluzionato la trasmissione. Alla fine, però, Patrizia D’Addario ce l’ha fatta e finalmente questa sera sbarcherà sugli schermi di mamma Rai. Ospite ovviamente di Annozero che, dopo avergli dedicato uno spazio anche nella prima puntata, oggi l’avrà in collegamento da Bari (improbabile che sia ospite negli studi di viale Mazzini).
La donna invitata a due cene a Palazzo Grazioli e poi rivelatasi una escort armata di registratore, dunque, sarà la protagonista della prima serata di Raidue. Con buona pace della libertà di stampa - concetto su cui ieri Silvio Berlusconi pare abbia ironizzato non poco - e pure dell’Annunziata che è stata costretta a chiamare l’avvocato della D’Addario per dirgli che dopo Annozero «un passaggio» nella sua trasmissione «sarebbe stato ridondante». Eppoi, ragionava ieri il premier, hanno pure la «faccia tosta di scendere in piazza» per la libertà d’informazione mentre la Rai spende denaro pubblico in questo modo. Per dirla con Paolo Bonaiuti, insomma, quella della mancanza di libertà di stampa è «una panzana»: basta «sfogliare i giornali in edicola» e «accendere la tv e saltare da un programma all’altro».
Mentre la redazione di Annozero passa la giornata a curare nei minimi dettagli l’esordio tv della D’Addario - a Bari c’è anche un lungo incontro tra la escort, il suo avvocato e la troupe di Santoro con tanto di registrazione «preventiva» - i Palazzi della politica non sembrano scaldarsi molto, al punto che per il Pdl si potrebbe parlare di una sorta di silenzio stampa. Nessuna dichiarazione né su Santoro né sulla D’Addario e nessuna presenza di esponenti del centrodestra ad Annozero. La prima a rinunciare, peraltro, è Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia e finiana di ferro. «La presenza della D’Addario - fa sapere - mi ha costretto a declinare perché una trasmissione così congeniata rischia di risolversi nella ricerca di facili effetti scandalistici». Una decisione presa su input del presidente della Camera, anche lui un po’ perplesso dalla linea scelta da Annozero e, chissà, forse timoroso che si potesse riaprire la polemica sull’editoriale di FareFuturo sul velinismo.
Insomma, la parola d’ordine è «lasciarli fare». Ed evitare di contribuire ad alzare il livello della polemica e quindi anche dell’attesa perché non farebbe altro che aumentare il numero di spettatori davanti allo schermo. D’altra parte, Berlusconi resta convinto - anche sulla scorta di più di una rilevazione di Euromedia Research - che trasmissioni così caratterizzate come Annozero non spostino alcun voto. E in questo senso va il «lunga vita a Santoro e alla Dandini perché portano voti al centrodestra» pronunciato ieri mattina ai microfoni di Sky Tg24. Il punto, sottolinea un ministro vicino al Cavaliere, è che «l’aggressione continua» e «punta dritta alla sentenza della Consulta sul Lodo Alfano». Gli affondi di Annozero, insomma, farebbero parte di un disegno più ampio e servirebbero a «condire il vero piatto forte» che arriverà solo il 6 ottobre, quando la Corte Costituzionale si riunirà.
Il caso Santoro, però, agita le acque in casa Rai. Il direttore generale Mauro Masi, infatti, non ha per nulla gradito il fatto di aver passato la mattinata ad occuparsi del contratto di Marco Travaglio, che di fatto ieri è stato firmato, per poi venire a sapere della «sorpresa» D’Addario dalle agenzie di stampa. Non è escluso, insomma, che - con un occhio al codice etico e uno al contratto di servizio - già oggi possano essere presi dei «provvedimenti» nei confronti di Annozero.

Anche se resta più probabile che eventuali sanzioni siano decise solo dopo la trasmissione. Intanto, a scanso di equivoci, pare che in quella mezz’ora in cui la troupe di Santoro ha incontrato a Bari la D’Addario e il suo avvocato abbiano già registrato una prima intervista.

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