RomaCi vorrebbe un bel Michele Santoro per inquisire e condannare in prima serata Michele SantOro. Il Santoro così attento alle regole, alla deontologia, al rispetto della Costituzione, alle norme in vigore e alletica, potrebbe arrivare a fare una bella manifestazione contro il SantOro che delle regole se ne infischia. Cè la par condicio? A SantOro non va giù così organizza un mega personalissimo show per dire che gli vogliono tappare la bocca e che bisogna resistere, resistere, resistere. Intervenga Santoro e faccia un bel processo ben confezionato, con sentenza già scritta come sa fare solo lui, per inchiodare la supponenza di chi calpesta le direttive in vigore. Santoro chiami anche Travaglio: farebbe uno di quei sermoni dove si ripercorrono tutte le volte che SantOro ha creato grattacapi ai suoi datori di lavoro e ha aggirato direttive e normative; inviti in studio anche Di Pietro che con i suoi proverbi e i «checcazzecca» lo accuserebbe di essere un prepotente alla stregua di un dittatorello qualunque; mandi in onda pure Ruotolo che farebbe un servizio tra i dipendenti Rai per dimostrare che SantOro è un fazioso e che questultimo è schierato come un ultras perché in fondo ha pure fatto leuroparlamentare con la casacca di un partito; accenda i riflettori per dar la ribalta al vignettista Vauro che farebbe una vignetta con SantOro seduto sulla tazza, pronto a utilizzare delibere sulla par condicio e contratti milionari a mo di carta igienica.
Ci vorrebbe proprio una mega manifestazione del Santoro ligio ai dettami, agli obblighi di legge, alle regole, allimparzialità, alla correttezza e alla completezza dellinformazione per mettere alla berlina il SantOro iper fazioso. Di certo avrebbe lappoggio della Fnsi e dellUsigrai, sempre attente allobiettività di tutti i giornalisti. Ci vorrebbe un Santoro irreprensibile difensore delle regole e del buon gusto a tirare le orecchie allo spudorato SantOro che con i soldi di tutti mette su trasmissioni di parte. Sarebbe addirittura in grado di ricordargli che persino Lucia Annunziata se ne andò dal suo studio schifata perché in una puntata dedicata alla polveriera mediorientale si presentavano soltanto le posizioni dei palestinesi.
Ci vorrebbe un Michele Santoro che, in ossequio alle norme vigenti, inchioderebbe il SantOro partigiano e martire alle eventuali sanzioni dellAgcom. Perché così come Santoro rinfaccia a Berlusconi di voler calpestare regole e disconoscere qualsiasi autorità di controllo, potrebbe fare lo stesso con il SantOro tribuno e capopopolo, refrattario a qualsiasi controllo: un monarca assoluto della comunicazione. Per il SantOro demagogo e martire le sentenze non sono tutte uguali, come sempre ammonisce il suo quasi omonimo: quella del Tar, per esempio, che stabilisce che la sospensione temporanea dei programmi politici a ridosso delle elezioni è perfettamente legittima, è un bavaglio mascherato da verdetto contro cui è lecito ribellarsi. Come è doveroso rivoltarsi a chi osa ricordargli i suoi doveri contrattuali, visto che SantOro è legato alla Rai con un contratto che prevede lesclusiva ma se gli gira può andare benissimo in onda su altri canali della concorrenza.
Violazione dei regolamenti sì o no? Se ne discuterà al consiglio damministrazione di viale Mazzini il prossimo mercoledì anche se il presidente Paolo Garimberti sembra voler frenare lapertura di un ennesimo caso sul maggior piantagrane della Tv di Stato. Per Bruno Vespa non cè alcun dubbio perché «finora io avevo dovuto chiedere alla Rai il permesso se il più innocuo dei dibattiti ai quali partecipavo veniva ripreso dalla più piccola tv locale. Laltra sera ogni regola è stata frantumata...
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.