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Santoro invita Morgan e difende la droga in tv

Puntata all’insegna del "siamo tutti o ipocriti o tossicodipendenti" con il cantante e altri ospiti che sbeffeggiano Carlo Giovanardi per il test ai parlamentari e i vertici Rai per aver escluso da Sanremo l’ex leader dei Bluvertigo. Poi l'avvocato d'eccezione: telefonata di Celentano

Santoro invita Morgan e difende la droga in tv

Azzittito e azzoppato dalla par condicio preelettorale, acciaccato dalla lite con Marco Travaglio, Michele Santoro ha aggirato l’ostacolo del silenzio obbligato sulle questioni politiche con una puntata di Annozero dedicata a Morgan. L’argomento era la droga e la famosa intervista in cui il cantante ha rivelato di aver tirato la cocaina come antidepressivo. Intervista che gli è costata la comparsata a Sanremo. La seriosissima presentazione spiegava: «Le reazioni all’ammissione di Morgan di far uso di droghe sono solo un’ipocrita alzata di scudi da parte del mondo dello show-biz, oppure sono la giusta reazione alle parole di un artista che rischia di diventare un modello negativo per i suoi fan?».

In realtà, la coca dell’ex uomo immagine di X-Factor è ben presto passata dietro le quinte della trasmissione santoriana. Che si è trasformata in un processo all’Italia, «un paese di falsi moralisti e di ipocriti» secondo la giornalista Barbara Palombelli, e soprattutto ai suoi politici, al test antidroga ai parlamentari fatto dal ministro Carlo Giovanardi.

Di sostanze stupefacenti si è soltanto accennato, ovviamente non per dire chiaro e tondo che non si devono prendere. Il filosofo bolognese Stefano Bonaga, ex boyfriend di Alba Parietti, ha spiegato dall’alto del suo iperuranio che «tutto dipende dall’uso che se ne fa: anche un coltello può essere usato per far male». Resta da capire quale sia il lato positivo della droga, ma tant’è.

Morgan ha ammesso di aver fatto «una cazzata». Non ha spiegato bene di quale si tratta. Ma sempre Bonaga ha spiegato che l’errore non è stato quello di farsi lunghe piste di polvere bianca, ma di averlo detto a un giornalista. E, in questo modo, di aver servito un assist a Giovanardi in campagna elettorale. «A volte la sincerità è lo scudo della stoltezza», ha detto il pensatore. Con la Palombelli a spiegare che il vero problema sono le dipendenze, l’alcol, il fumo, gli psicofarmaci.

Per difendere Morgan - riapparso in tv per autodifendersi dopo l’apparizione a Porta a porta - e la sua coca privata, Santoro ha scongelato un'intervista televisiva al baronetto Paul McCartney registrata nel 1967. Il beatle ammetteva di aver assunto lsd quattro volte: «So che è illegale ma non avrei detto nulla se non me l’avessero chiesto. Ho incoraggiato qualcuno? Non credo che ci sarà più gente che prenderà droga perché l'ho detto io, non fa nessuna differenza, sei tu (rivolto al giornalista, ndr) che hai la responsabilità di non diffondere quello che ti ho detto».

Insomma, il problema non è chi fa uso delle sostanze, ma chi rivela le notizie. È arrivata anche la telefonata di Adriano Celentano che ha cercato di fare lo spiritoso dicendo che l’anno prossimo a Sanremo la Rai metterà al bando automobili, riscaldamento e sigarette perché le polveri sottili dell'aria uccidono.

Non è mancato il servizio sul controllo antidroga ai parlamentari. Presa in giro, incivile, ridicolo, ipocrita: è stato il festival delle critiche a Giovanardi. La politica, anche se bandita, aveva già fatto capolino all'inizio della trasmissione quando Santoro, costretto dalle «notizie che ci inseguono», aveva parlato della prescrizione del processo Mills, degli scandali della Protezione civile e di Fastweb, e aveva trasmesso una delle intercettazioni tra il senatore Di Gerolamo e l’imprenditore Mokbel. Ma come?, si era chiesto Santoro: «Morgan ammette di tirare coca e deve saltare Sanremo mentre un senatore del Pdl subisce la cancellazione della faccia e rimane al posto senza dimettersi?».

Poi è toccato a una giornalista dell’Unità scatenarsi su Berlusconi, Bertolaso, la coca e il «crac» dell’economia. Era soltanto un anticipo dell’intervento di Marco Travaglio che, nonostante par condicio e divieti vari, ha sparato su Berlusconi, Dell'Utri, Mills, Bertolaso, eccetera.

«È un intervento prezioso - ha sibilato Michele Santoro dopo il battibecco dei giorni scorsi con il collega - il suo ultimo intervento prima di un mese di silenzio, non so cosa accadrà in futuro». Per il presente, anche se si parlava di droga e non di politica, è andato in onda lo stesso scontato copione.

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