di Vittorio Sirianni
Maran, allenatore del Varese, è considerato il vero «salvatore» della squadra lombarda. Da quando è arrivato lui i ragazzi sono cambiati e stanno sognando un traguardo inaspettato.
Cosa ha fatto di così miracoloso, Mara?
«A volte basta capire certi giocatori, certe situazioni, coinvolgerli in un certo modo. Succede ad un mister, allaltro no».
Ora siete al traguardo: come arrivate a Genova?
«Arriveremo sapendo di incontrare una squadra forte, la più forte, ma sappiamo anche che quello che abbiamo raggiunto ce lo siamo meritati, faremo la nostra partita».
Tattica la gara o no? Tenterete di pareggiare per poi vincere a casa vostra?
«No, assolutamente no. Faremo la nostra partita, come sappiamo e cercheremo di vincere».
Cosa vi preoccupa di della Samp?
«Tutto. Affrontiamo ripeto una formazione ben fatta, che Iachini ha plasmato alla sua maniera. Sarà un confronto duro, certamente, ma anche corretto penso. Si giocherà a calcio».
Lei e Iachini avete fatto lo stesso percorso: con successo, avendo prese le rispettive squadre in corso di campionato.
«Sì, come dicevo allinizio, a volte un allenatore capisce meglio la situazione e i giocatori. E va bene».
Per ben due volte avete battuto i blucerchiati...
«Non conta nulla. I play off sono un capitolo a parte. Quello che è successo in campionato è unaltra storia. Queste sono gare uniche, si gioca con stimoli e tensioni uniche. Niente a che fare col campionato».
Pensava di arrivare a questa finalissima?
«Ci speravamo, nellinsieme abbiamo fatto un buon campionato, penso di aver meritato il posto che abbiamo raggiunto. E ora combatteremo per il massimo».
Trentamila saranno «contro» di voi...
«Ci siamo abituati. Anche a Verona era una bolgia. Conta chi è in campo ed ha voglia di vincere».
Farà tattiche particolari?
«Dirò ai ragazzi di fare un gol più degli avversari...