Saracinesche abbassate: viale Monza diventa museo

La «spray art» ha coperto le scritte che da sempre imbrattano i muri dei negozi

Raffaella Patruno

Vie che raccontano sogni e storie di strade. In viale Monza, come in altre zone milanesi, i negozi chiudono per ferie, ma riescono ad offrire comunque ai loro clienti un «prodotto», trasformando le saracinesche in vere e proprie opere d’arte.
Non si tratta di soliti scarabocchi né delle pasticciate tag (quelle sigle che si vedono ovunque) spesso opera di vandali che si divertono ad imbrattare. Si tratta di spray art, in cui è la creatività a fare da protagonista. Estro artistico e bombolette spray dei colori più svariati sono gli strumenti necessari per realizzare questo tipo di opera d’arte. Alex Mastromatteo, il primo che a 17 anni ha creato inconsapevolmente questo movimento artistico-culturale, ricorda la passione con la quale ha cominciato. Dice di non aver inventato nulla, nel senso che le bombolette spray sono sempre esistite e che quei tipi di disegni all’estero erano all’ordine del giorno. Il suo merito sta nell’aver cominciato a Milano. I colori creano effetti magici, trasformando le strade in gallerie d’opere d’arte all’aperto. E così la saracinesca di un ambulatorio veterinario si colora di due immagini curiose di un cane e di un gatto dipinti con camici bianchi. Immediatamente dopo una gigantografia di Homer Simpsons che fa da testimonial ad un negozio di ottica. Tutto fa colore.
«Avevamo le saracinesche imbrattate - afferma Cirillo, il proprietario di un bar in viale Monza - e così abbiamo pensato che questo potesse essere un buon sistema per nascondere le scritte». Ma a questa finalità a carattere «urbano» si aggiunge quella estetico-commerciale: una saracinesca decorata, infatti, non soltanto si lascia ammirare dai passanti, ma fa in modo che agli stessi rimanga impresso il negozio. «In questo modo riusciamo a pubblicizzarci in maniera alternativa ottenendo poi un prodotto efficace che piace ai passanti», conclude Cirillo.
Ed è così che la decorazione delle saracinesche è diventata un passaparola. Non c’è alcuna sovvenzione comunale, sono i commercianti che ingaggiano dei privati nella realizzazione di un’opera in tema col proprio tipo di attività. Ma che fare, dunque, se si ha bisogno di un artista? Quando questo fenomeno ha iniziato a svilupparsi, erano gli artisti a proporsi ai commercianti lasciando alla sera il proprio biglietto da visita sotto le saracinesche.

Poi, come sempre accade quando un fenomeno diventa una moda, la tendenza si è invertita e sono stati i commercianti a darsi alla ricerca disperata dell’artista che potesse «rallegrare» il proprio negozio.

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