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Sarah Jane Morris canta al Blue Note La accompagna Rea al pianoforte

Sarah Jane Morris canta al Blue Note La accompagna Rea al pianoforte

Sono lontani i tempi della disco-chic targata Communards, quando insieme con Jimmy Sommerville cantava una splendida cover di Don’t leave me this way. Era il 1984 e Sarah Jane Morris, la celebre black voice britannica, si godeva un meritato successo che l’ha portata sotto i riflettori di tutto il mondo. La sua inconfondibile voce ha fatto da veicolo dei più differenti moduli musicali. L’eleganza del timbro l’ha portata però inevitabilmente verso l’approdo del jazz. E da tre lustri, ormai, la rossa di Southampton presta le sue capacità interpretative alle più raffinate evoluzioni musicali.
Da questa sera (e fino a sabato) Sarah Jane Morris sarà al Blue Note (concerti alle 21 e alle 23) insieme con Danilo Rea, suo compagno di lavoro anche nell’ultima produzione discografica (targata Cinik Records) Cello songs, dove propone, insieme con due inediti, alcune cover di Tracy Chapman, Damien Rice e Tom Waits. Per il pubblico di via Borsieri, il pianoforte di Rea sostituirà le atmosfere intimiste create dagli arrangiamenti per archi di Enrico Melozzi, cifra comune nelle canzoni di tutto il nuovo disco, l’ottavo, della cantante britannica.
In Cello Songs la voce calda e pastosa dell’interprete inglese affronta con vigore anche Love is pain di Ennio Morricone e un insolito Chiaro di luna di Debussy, proprio per dimostrare quanto sia la voce e l’interpretazione a fare da cardine della musica e dei suoi differenti generi.
Il jazz britannico della Morris ha, inoltre, un’inconfondibile venatura italiana. Non solo per la costante con cui sceglie di circondarsi di musicisti di casa nostra (l’ultimo è appunto Danilo Rea) ma anche per la sua capacità di accordarsi con le più seducenti nuances mediterranee che trovano in Alleria di Pino Daniele quasi un manifesto poetico. Tra i brani che questa sera proporrà al pubblico del Blue Note anche She always, scritta da Boy George appositamente per la cantante inglese.


Da un lustro l’artista britannica preferisce calcare le scene dei club visto che il suo ento-jazz sceglie atmosfere minimali, che possono dare estro alla sua voce di mostrare tutta la sua potenza. Visto il periodo, non mancheranno poi brani ispirati al Natale e standard «ringiovaniti» da un’interpretazione e da una lettura figlia dei tempi.

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