Cagliari - Volata finale per la sfida tra Renato Soru e Ugo Cappellacci che si contendono, in un incerto testa a testa, la guida della Regione Sardegna. Il verdetto arriverà tra 48 ore, quando 1 milione e 400mila elettori sardi saranno chiamati a decidere sul futuro governo regionale dell’isola. Così, nonostante il candidato democratico avesse promesso di portare avanti la campagna elettorale da solo, eccolo chiedere aiuto al numero uno del Loft, Walter Veltroni. Ma non basta. Così, Mister Tiscali si scaglia contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accusandolo di "invasione violenta".
La sfida alla Regione Sardegna I candidati alla presidenza della Regione sono cinque, ma il vero match non può che essere tra il candidato del centrosinistra, Governatore uscente, e l’alfiere del centrodestra, che nelle ultime settimane ha guadagnato terreno, almeno stando a quel che dicono i sondaggi. Rispetto alle elezioni regionali di cinque anni fa il quadro delle coalizioni in campo presenta novità non secondarie. Al fianco di Cappellacci, infatti, ci sono in questa tornata elettorale tutti i partiti della ex Cdl, ma con l’aggiunta della gran parte del Partito sardo d’Azione, per la prima volta insieme al centrodestra, e dell’Uds. Nel 2004 il Partito sardo d’Azione aveva ottenuto il 3,8% dei consensi e l’Uds il 3,7%, un bacino di voti che, a livello di coalizioni, potrebbe fare la differenza. Soru, invece, si presenterà con la stessa coalizione del 2004, con l’aggiunta dei transfughi del Partito sardo d’Azione, la lista "Rosso mori".
I candidati alla carica Cinque i candidati che aspirano al ruolo di presidente della Regione Sardegna: il Governatore uscente, Renato Soru, leader de "La Sardegna che cambia", sostenuto dalle liste del Pd, del Pdci, di Rifondazione, dell’Italia dei valori, di ’Rosso morì e della Sinistra autonomista; il suo sfidante, Ugo Cappellacci, ex coordinatore regionale di Forza italia e candidato per il Pdl, sostenuto dalle liste Pdl-Riformatori sardi, Udc, Sardegna insieme-Uds-Nuovo Psi, Movimento per le autonomie e Partito sardo d’Azione. E sono proprio Soru e Cappellacci i big di questa tornata elettorale, i soli che possono aspirare alla vittoria. Sulla scena, ma con ruolo secondario, ci sono anche il Partito socialista, che candida Peppino Balia; la lista "Indipendentzia Repubrica de Sardigna", che ha come leader e candidato Governatore Gavino Sale; la lista "Unidade indipendentista" che candida alla presidenza Gianfranco Sollai, che può contare anche sull’appoggio di altre liste minori, tra le quali "Sardigna Natzione". Inizialmente, le liste erano 6, ma ’Doddore Malu entù, che candidava Alessandra Meli, si è presentata, volutamente, senza le necessarie firme per essere accettata, con l’obiettivo di andare avanti a colpi di ricorsi («fino alla Consulta») e fare ripetere la consultazione. Sotto accusa, per il movimento guidato da Salvatore Meloni, le leggi ritenute "inique" che regolano la competizione elettorale: "Un sistema - ha detto Meloni - che tende ad escludere e che impedisce la partecipazione democratica dei cittadini".
Ultimo attacco di Soru In un’intervista al settimanale Left Mr.Tiscali è andato all'attacco del suo sfidante, Ugo Capellacci: "Non è mai apparso. È l’anomalia di questa campagna elettorale l’invasione continua e violenta da parte del presidente del Consiglio venuto in Sardegna turbando quello che dovrebbe essere il normale svolgimento di una democratica competizione elettorale, intrattenendo la gente con barzellette spesso anche di cattivo gusto". Eppure anche il leader del Pd Walter Veltroni è sceso in campo proprio a fianco del proprio candidato nonostante Soru non lo abbia mai voluto tra i piedi. Tuttavia, come scrive Pierluigi Magnaschi su ItaliaOggi, il leader Pd "si trova ad essere molto preoccupato dall'esito delle elezioni". Un'ennesima sconfitta della linea veltroniana, infatti, dimostrerebbe che "la segreteria di Veltroni, essendo in caduta libera, è solo in attesa di essere mandata a casa. Si tratterebbe non di stabilire il 'se' ma solo il 'quando'". Da qui le invettive, da qui gli attacchi. Resta solo questo.
Berlusconi: il governo ha risolto i problemi della chimica "Questo governo è riuscito la notte scorsa a stipulare un accordo definitivo di cessione degli impianti di Porto Torres e Assemini con la Safi, dell’imprenditore veneto Sartor". Lo ha detto Silvio Berlusconi questo pomeriggio a Cagliari per la chiusura della campagna elettorale del Pdl. "Si è fatta la vendita a questa impresa di tutta la filiera del cloro che ha 1.100 dipendenti diretti e 800 di indotto. Siamo anche in campo - ha detto Berlusconi - con la Rusal, l’azienda russa proprietaria dell’Eurallumina che vuole garanzie dal governo. Noi gliele daremo". "Soru ha detto che non ci sarà collaborazione. No, io collaboro con tutti, mi adeguo a tutto. Anche se adeguarsi a Soru è molto difficile".
"Amo questa terra" "Ricordo a Soru che ho la cittadinanza onoraria del Comune di Olbia", ha poi sottolineato il premier rispondendo all«accusà di Renato Soru relativa a una "invasione violenta" nell’isola per la campagna elettorale. "Veltroni, D’Alema, Bersani vengono qui a fare i turisti o sono invasori?", ha detto Berlusconi. "Sono un colonizzatore? Queste cose - ha proseguito il premier - sono indice di cosa pensa lui della Sardegna. Io non colonizzo la mia patria, Soru pensa che la Sardegna sia lontana dalla madre patria, l’esatto contrario di quello che penso io".
"Turismo tutto l'anno" "La Sardegna è l’isola più bella del Mediterraneo e d’Europa", ha aggiunto il presidente del Consiglio. "Proprio sulla bellezza dell’isola bisogna costruire il futuro della Sardegna. Bisogna portare qui un milione e 800 mila turisti che sono in giro per l’Europa. Per fare questo - ha detto Berlusconi - ci sono fatti certi come la costruzione di centri congressi, benessere e strade, che non ha fatto Soru che aveva a disposizione i soldi e non li ha spesi". "Con la giunta precedente - ha detto Berlusconi- avevamo stanziato 8 mila miliardi di vecchie lire per lavori che non sono stati fatti. Il Cipe confermerà altri finanziamenti come 1,5 mld per ammodernamento della strada SS131 Carlo Felice, 220 mln per la Sassari Alghero e 722 mln per la Sassari Olbia". "Ci accusano di non aver iniziato i lavori. Non abbiamo iniziato i lavori -ha detto Berlusconi- perchè volevamo farla prima del G8. Inziarli dopo avrebbe significato fare il G8 con 8 cantieri aperti. Il buon senso ci ha dettato di farli dopo il G8".
Universitari contestano e lui dice: "Restate" Un gruppo di universitari ha contestato il premier Silvio Berlusconi durante la convention al Palasport di Cagliari. Gli studenti, che portavano striscioni contro la Gelmini e contro la legge 133, sono stati subito isolati.
Berlusconi, però, sorridendo, li ha invitati a non andare via subito, e poi ha commentato: "Non è da noi andare ad una manifestazione degli altri per fare queste pagliacciate. È una differenza importante - ha detto il premier - tra noi e loro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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