Sarkozy adesso insegue gli elettori di Le Pen

Attacca gli immigrati: «Chi non ama la Francia può andarsene». E un sondaggio rivela: «L’estrema destra è una ricchezza»

Alberto Toscano

da Parigi

«Noi ne abbiamo più che abbastanza di provare la sensazione di doverci scusare di essere francesi», ha detto ieri il ministro dell’Interno e presidente dell’Ump (Union pour un Mouvement populaire, il partito di governo) Nicolas Sarkozy nell’accogliere con una cerimonia ufficiale i nuovi iscritti alla sua formazione politica. Per Sarkozy è stata l’occasione di definire la propria linea preelettorale - salvo sorprese sarà lui il candidato del centrodestra alle presidenziali dell’anno prossimo - radicalizzando il suo atteggiamento sui terreni dell’immigrazione e della sicurezza. Agli immigrati che si lamentano, Sarkozy ha mostrato la porta d’uscita, dicendo loro di tornarsene alle terre d’origine. «Se qualcuno prova imbarazzo a essere in Francia - ha affermato il ministro dell’Interno - può perfettamente risolvere il problema lasciando questo Paese che non ama». Da molto tempo un leader del centrodestra non parlava in modo tanto duro nei confronti dell’immigrazione clandestina e anche di quella legale. Immediatamente sono partite le bordate dell’opposizione di sinistra, che accusa Sarkozy di voler catturare i voti dell’estrema destra, ricorrendo ad «atteggiamenti xenofobi».
Quei voti non sono affatto pochi, stando a un sondaggio realizzato dall’istituto demoscopico Ifop e pubblicato dal quotidiano gratuito parigino Metro. L’estrema destra, che non dispone di neppure un parlamentare, suscita «reazioni positive» nel 35 per cento dei francesi, secondo i quali «arricchisce il dibattito politico nazionale». Il 34 per cento degli intervistati ritiene inoltre che l’estrema destra sia «vicina alle preoccupazioni della gente», circostanza che si spiega - sempre secondo il sondaggio - sulla base dell’atteggiamento del Front national di Jean-Marie Le Pen nella lotta all’immigrazione e in quella per la sicurezza. È insomma anche - e forse soprattutto - su questo terreno che potrebbe disputarsi la sfida elettorale della primavera 2007 per l’Eliseo.
Tra coloro che sperano di andare a caccia di voti nelle praterie elettorali del Front national c’è il presidente del dipartimento della Vandea Philippe de Villiers, che è stato negli anni Ottanta un esponente liberale, vicino all’ex presidente della Repubblica Valéry Giscard d’Estaing. Adesso Philippe de Villiers si prepara a presentarsi alle presidenziali come candidato dell’area a cavallo tra la destra classica e l’estrema destra, con la speranza di rastrellare voti proprio in nome della lotta all’immigrazione. Lo slogan del leader della Vandea e presidente del Mouvement pour la France (Mpf) è «La Francia, o tu la ami o tu la lasci». Sempre Philippe de Villiers ha provocato un’ondata di polemiche pubblicando ieri alcune anticipazioni del suo ultimo libro, intitolato Le moschee di Roissy.

La tesi del volume è la seguente: gli estremisti islamici sarebbero riusciti a infiltrare «centinaia di persone» tra coloro che lavorano negli aeroporti francesi e in particolare allo scalo internazionale di Parigi-Roissy. Da un momento all’altro quel personale potrebbe - secondo Villiers - favorire una ripresa del terrorismo.

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