ParigiPer mesi il presidente Nicolas Sarkozy ha visto in lei un esempio vivente della propria capacità di battersi per una Francia multietnica, al vertice come alla base. Ma adesso Rama Yade - la ministra francese dei Diritti Umani, nata 32 anni fa a Dakar, in Senegal - non è più nelle grazie del presidente. Un tempo Sarkozy la chiamava con fierezza «la mia Condoleezza». Ormai si fa negare al telefono. La fine della grande amicizia tra il capo dello Stato, che ha compiuto l'altroieri i 54 anni, e la bellissima Rama Yade è stata la conseguenza del desiderio dell'Eliseo di realizzare un «valzer delle poltrone» in occasione delle elezioni europee del prossimo mese di giugno. Un modo come un altro per dare l'impressione del cambiamento a un Paese deluso dalla politica governativa (come si è visto con lo sciopero generale di ieri e con le numerose manifestazioni che lo hanno caratterizzato).
Nel caso di Rama Yade, come in quello dell'attuale ministra della Giustizia Rachida Dati, l'Eliseo voleva anche allontanare personaggi scomodi: la Guardasigilli è diventata - a causa del suo pessimo rapporto con i magistrati - un ostacolo sulla via della riforma del settore e la Yade è chiamata a pagare le sue molteplici gaffes. Quando il governo cercava, per ragioni economiche, la collaborazione di Stati afroasiatici, la «Condoleezza di Sarkozy» lanciava strali polemici contro i dirigenti di questi ultimi. Il ministro degli Esteri Bernard Kouchner tesseva con pazienza la propria tela diplomatica e Rama Yade, che dipende ufficialmente da lui, gli metteva i bastoni tra le ruote. Al punto che Kouchner ha fatto pubblicamente capire di non poterne più della sua ingombrante collaboratrice. Secondo alcuni, la ministra ha preso un po' troppo sul serio il suo ruolo di titolare dei «Diritti Umani», creando così seri problemi a Kouchner, al primo ministro François Fillon e allo stesso presidente Sarkozy. Dunque l'Eliseo ha proposto alla Yade una dignitosa via d'uscita (una poltrona di capolista alle prossime europee). Lei ha risposto picche: o il governo o niente. Così ha rafforzato la sua immagine di ragazza in gamba, ma un po' capricciosa.
Sarkozy si è irritato e l'ha messa in un angolino. Una gran brutta situazione, per uscire dalla quale la Yade ha fatto leva sull'unico difetto di Sarkozy ammesso dai suoi sostenitori: la sfrenata passione per il cioccolato. La ministra dei Diritti Umani ha inviato al presidente della Repubblica una scatola di cioccolatini a forma di cuore e una lettera che più gentile non si può. Gli ha anche chiesto un incontro a quattr'occhi, che si è svolto mercoledì al termine del Consiglio dei ministri all'Eliseo. Ma né il cioccolato né le chiacchiere confidenziali sembrano aver cambiato la situazione: Rama Yade rimane al governo in condizioni piuttosto precarie. Potrebbe essere allontanata in qualsiasi momento, senza neppure la soddisfazione di cadere in piedi, così com'è accaduto a Rachida Dati.
Un'altra sgradevole notizia per la Yade scaturisce dal settimanale L'Express sulle personalità politiche di cui i francesi auspicano un ruolo più importante. Dopo essere stata in posizione di testa, la Yade è ormai al terzo posto, dietro al sindaco socialista di Parigi Bertrand Delanoë e al ministro di centrodestra dell'Ambiente Jean-Louis Borloo.
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