da Parigi
La Francia, che si accinge a prendere la presidenza dellUe, mette a dieta stretta lo Stato le cui spese continuano a crescere. Il governo ha infatti annunciato un «arsenale» di 166 misure che dovrebbero portare a economie per 7 miliardi di euro entro il 2011 proprio il giorno in cui il ministero del Bilancio ha reso noto che il passivo dello Stato era svettato a 22,70 miliardi nei primi due mesi dellanno. Nel 2007 era di 20,15 miliardi, nel 2006 di 13,35.
Il governo si rifiuta però di parlare di rigore, come sostiene lopposizione, e insiste sul fatto che si tratta di un programma di riforme che porterà a consistenti risparmi. Le misure adottate ieri, che rientrano nel programma di ammodernamento delle politiche pubbliche, sono a largo raggio e vanno dalla non sostituzione di uno statale su due che vanno in pensione a partire dal 2009, alla revisione delle politiche di interventi sociali (casa, sanità, famiglia, eccetera). Il programma prevede anche di adattare la presenza diplomatica della Francia alle esigenze del XXI secolo.
Il programma è stato annunciato solennemente da Sarkozy convinto che con una razionalizzazione dei servizi dello Stato si possa non solo fare risparmi ma anche migliorarne lefficienza. La metà dei risparmi dovrebbe originare dalla riduzione del turn over nellamministrazione pubblica che comporterà la soppressione di 105.000 posti statali (su 5,6 milioni) in tre anni. Laltra metà verrà dalla revisione degli interventi economico-sociali che mobilitano 464 miliardi allanno. Tutte le spese della casa, famiglia, formazione professionale, sanità verranno passate al setaccio per trovare le sacche di sprechi.
Sarkozy ha anche voluto rispondere alle accuse dellopposizione sottolineando che si tratta di un programma di riforme. «Lo dico e lo ripeto, non solo le economie contribuiranno alle riforme, ma è la riforma che consentirà di fare economie. Ed è questa la differenza tra rigore e riforma» ha detto, senza però convincere sinistra e sindacati.
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