Cè chi ogni volta deve buttare sangue al Palazzo di Vetro, a New York, per convincere il rappresentante cinese e quello russo (sono loro, in genere, quelli che remano contro). E cè chi la no-fly zone se la fa in casa, per così dire, mettendo un suo autorevole svolazzo in calce a unordinanza che per sussiego e burbanza, nella sua ampollosa formulazione elisea, ricorda le grida dello sceriffo di Nottingham, dicono.
Chi non ha bisogno di farsi un giro allOnu per una faccenduola di questo genere - ma si era già visto ultimamente, nel caso Gheddafi: un fischio al capo di Stato Maggiore dellAeronautica, e i Mirage già rombavano sui cieli della douce France - è il signor presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy.
Si dà infatti il caso che i Sarkozy passeranno qualche giorno di vacanza, a Pasqua, nella villa che la signora Bruni possiede a Cap Negre, nel sud del Paese. E siccome la coppia non desidera seccatori, non cronisti e fotografi al cancello, o nascosti tra gli alberi, o travestiti da spazzacamini e tampoco da rondòni, il signor presidente ha preso carta e penna et voilà: un piccolo decreto ufficiale. Sulla villa si volerà, ma belli alti.
E chi - parola grossa - se ne dovesse fregare, e avendo un aeroplanino da turismo e volendo andare a Nizza non avesse nessuna voglia di fare il giro largo per rispettare la fly-zone fatta in casa? Sarkozy ci ha pensato, naturalmente. Essendo lui di Ajaccio (come? Non è di Ajaccio? Be, lo stile è lo stesso di quellaltro, che di mestiere faceva il generale). Be, pur non essendo di Ajaccio, il presidente la vede così: dall8 al 26 aprile (il minimo per una vacanzina, diamine!) chi si abbassa sotto la soglia del chilometro sulla verticale delle chiappe chiare dellaugusta coppia rischia una multazza di 40mila euro o sei mesi di prigione (a scelta).
Be, ci sarà da ridere con i locali, che già si stanno organizzando in gruppetti lanciandosi una simpatica sfida a chi innalzerà il cartello con lo slogan più caustico davanti ai cancelli della villa nei giorni in cui essa, la villa, riverbererà dellaura dei suoi formidabili padroni.
Volerà qualche mala parola, e forse anche qualche pernacchia (la pernacchia pare sia libera: niente multe in vista, neanche per le pernacchie plananti). Andrà cioè come lanno scorso, quando i residenti del borgo si fecero saltare la mosca al naso dopo aver scoperto che le spiagge intorno alla villa erano state dichiarate inaccessibili.
Inaccessibili? E perché? avevano chiesto i soliti sprovveduti (finti sprovveduti: in realtà sono fior di maleducati, pare si sia lagnata quella volta la Signora, che fa laria da scocciata ma in realtà ci gode). Per il pericolo di caduta massi, aveva spiegato ai postulanti un signor commissario con la faccia da schiaffi masticando il filtro di una Gitanes.
Cè un ma, in tutta questa storia. Ovvero un sospetto. E il sospetto è che essendo un po in calo di popolarità - sia lui che lei, ed è una bella lotta, fra i due, a chi registra il calo più imbarazzante - entrambi abbiano avuto lidea luminosa della no-fly zone per stimolare, in un certo senso, cronisti e fotografi. I quali non chiedono di meglio, come ognun sa, che di aggirare ostacoli e divieti, pur di offrire al publico quelle che saranno delle esclusive, esclusivissime foto del tipo di Ajaccio (sicuri che non è di Ajaccio?) e della moglie, magari con una tetta assassina che occhieggia dalla cassa della chitarra.
Il tutto pensato apposta, e molto ben confezionato, per tirar su qualche paginetta di pubblicità che, porca schifa, anche lei ultimamente si fa desiderare, come la resa senza condizioni di Gheddafi, che sembrava una cosa da ridere, vista dallEliseo, e invece guarda là.
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