da Roma
Peccato che di fronte agli straordinari abiti-manga di Fausto Sarli prendano il sopravvento le polemiche. Ma anche questo è AltaRoma. E il giorno dopo la sfilata del couturier, che ha aperto il calendario ufficiale, esplodono le recriminazioni per i problemi logistici allAuditorium di Piano, la calca, le file soffocanti in corridoi stretti che hanno messo in fuga clienti venute da Milano e Napoli e anche il vicesindaco di Roma, Maria Pia Garavaglia.
«Non sono mai stato trattato così male nella mia vita. È un boicottaggio preparato a tavolino: non sfilerò mai più con Altaroma - si sfoga Sarli -. Preferisco stare a casa mia». È davvero inusuale che il pacifico e riservato creatore di alta moda si lasci andare così. Ma Alberto Terranova, suo braccio destro che per la prima volta è uscito sabato in passerella con laltro collaboratore Rocco Palermo, in segno di continuità, racconta che allatelier ieri si è scatenato linferno. «Abbiamo ricevuto decine di telefonate di protesta, perfino di insulti da clienti respinte allingresso della sala dove abbiamo sfilato. Ha reclamato anche la moglie di Willer Bordon, della Margherita. Scriveremo una lettera di protesta al sindaco Veltroni».
Lattacco è al presidente di AltaRoma, Stefano Dominella, anche manager di Gattinoni, che replica a stretto giro di posta. Dice che aveva consigliato a Sarli di scegliere non la sala piccola da 350 posti, ma quella da 700 e che comunque «lorganizzazione della sala è della griffe che sfila, non di Altaroma». Dominella ammette qualche problema di gestione, dovuto anche ad una particolare affluenza allAuditorium, ma non ammette che si parli di «boicottaggio».
«Purtroppo - dice -, in una giornata ricca di grandi eventi come quella di apertura, lo spazio scelto si è dimostrato inadeguato. Ce ne scusiamo vivamente con Sarli, che consideriamo un grandissimo maestro e non vorremmo mai perdere.
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