Satec 2010 Dove eravamo rimasti e da dove ripartiamo

Mai come quest’anno il tema del Satec, la tradizionale convention di Ucina-Confindustria Nautica, si rivela di straordinaria attualità. In un momento delicato e complesso, qual è quello che sta attraversando la nostra economia e, più in generale, l’economia dell’Unione Europea, abbiamo scelto di confrontarci per analizzare l’evoluzione dei mercati internazionali, individuare nuove strategie e studiare come e dove focalizzare i prossimi investimenti. Grazie ad alcuni primi positivi segnali di recupero, possiamo sperare di essere ormai nella coda della crisi, ma sarebbe imprudente pensare di essersi definitivamente lasciati alle spalle tutte le difficoltà sperimentate negli ultimi 18 mesi.
Ci interroghiamo oggi, sull’onda degli esiti di uno studio condotto a quattro mani dalla Fondazione Edison e dalla Fondazione Symbola, su quali dovranno essere le nostre scelte per affrontare la ripresa nel modo più competitivo. Nell’ultimo decennio la nautica è diventata un vero e proprio settore industriale, degno di ammirazione e rispetto. È un risultato che deve rendere orgogliosi tutti gli imprenditori del comparto: siamo un settore trainante e dinamico che può ancora vantare una leadership mondiale nel segmento delle grandi barche, detenendo il 51,3% del portafoglio ordini. La sfida del domani si gioca non solo nel mantenimento di questo primato ma anche, e forse ancora di più, sul piano della competitività globale, sulla ricerca continua e senza cedimenti della creazione di vera qualità. Una qualità che deve animare le nostre imprese in modo trasversale: dalla progettazione alla produzione, dalla vendita ai servizi al cliente. L’industria nautica italiana, dunque, dovrà continuare a investire sulla sostenibilità ambientale per proporre imbarcazioni meno inquinanti e rispondere così alle esigenze di una clientela sempre più attenta ed eco-sensibile. Ugualmente prioritario sarà imparare a fare squadra, superando le logiche individualiste per sviluppare strumenti e politiche di aggregazione nell filiera.
Proseguiremo certamente nel percorso di crescita di una cultura orientata al cliente, al quale non basta offrire il meglio a livello di prodotti e di servizi, ma anche aiutarlo a fare scelte consapevoli e alla sua portata. Ma in definitiva la partita si giocherà sulla nostra capacità di ripensare le nostre organizzazioni, migliorandone l’efficienza e rafforzandone la capitalizzazione. Un tema, questo, davvero cruciale in un contesto congiunturale ancora instabile. Quest’anno, inoltre, con il Satec apriamo anche una finestra sul mondo, utile sia per raccogliere testimonianze su quella che è la percezione della nautica italiana all’estero sia per meglio comprendere che cosa sta accadendo in questo settore sui mercati internazionali.
Hanno risposto alla nostra chiamata Annette Roux, presidente di Beneteau, Tom Dammrich, presidente di National Marine Manufacturers Association, l’organizzazione che rappresenta l’industria nautica nordamericana, e Beniamino Quintieri, Commissario del governo per l’Expo di Shanghai.

Infine un saluto affettuoso e ammirato a Luigi Cesare Casarola, Carlo Borlenghi, Annunziato Zucca, Giovanni Zuccon e Annette Roux, 5 straordinari testimoni del miglior saper fare in materia di barche cui, in virtù di una più che trentennale esperienza sul campo, il mondo della nautica ha reso onore conferendo loro il premio «Pionieri della Nautica», giunto quest’anno alla sua XXI edizione. Una testimonianza tangibile di come, per costruire un futuro di successo, servano radici solide e profonde.

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