Save apre a Clessidra Fissato l’incontro con i Romiti per Adr

Da Marchi messaggi di pace a tutti gli interlocutori e un possibile piano per l’aggregazione: «Ora serve un serio progetto industriale»

Angelo Allegri

Nostro inviato a Mestre

Entro pochi giorni Save nominerà gli advisor incaricati di elaborare un piano industriale di aggregazione con Aeroporti di Roma. Nel frattempo continuano i contatti tra la società che gestisce lo scalo di Venezia e i soci del patto di sindacato di Gemina, che controlla il 51% di Adr.
A fare il punto sulla possibile collaborazione tra Save e Adr è stato Enrico Marchi, presidente della società veneta che ieri ha incontrato i giornalisti. L’occasione era quella dei 25 anni di Finint, la finanziaria di Conegliano Veneto fondata nel 1980 da Marchi e Andrea de Vido. Finint, tra l’altro, è socio di riferimento di Save e ha acquisito una quota di poco superiore al 2% in Gemina che si affianca al 10,4% controllato dallo scalo veneto. L’incontro è diventato dunque l’occasione utilizzata da Marchi per mettere, sia pure parzialmente, le carte in tavola, lanciando messaggi di pace a tutti gli interlocutori del momento, dai soci Gemina al fondo Clessidra: «Ora l’essenziale è dare vita a un progetto industriale che abbia forza».
Per quanto riguarda gli advisor Marchi ha precisato solo che la selezione è in corso e che tra i candidati non c’è Mediobanca. «L’istituto - ha detto - è tra gli azionisti di Gemina», ed è dunque fuori gioco come consulente indipendente. Nessun particolare anche sugli incontri in calendario con Piergiorgio Romiti, che rappresenta la famiglia prima azionista di Gemina.
Marchi non ha voluto confermare le indiscrezioni secondo cui, dopo il primo vertice dei giorni scorsi, un nuovo appuntamento è fissato per la fine della settimana prossima: «Ci stiamo parlando, ci sono dei colloqui in corso sulle strategie delle società operative, gli obiettivi degli azionisti e la possibilità di accordarsi su programmi comuni». Sul tavolo non ci sarebbe una richiesta formale di ingresso nel patto di sindacato: «Potrebbe essere la conseguenza di un accordo sui fatti concreti».
Nelle settimane scorse i nuovi azionisti di Gemina hanno incontrato alcuni componenti del patto di sindacato. Uno scambio di idee c’è stato anche con i rappresentanti di Clessidra, il fondo guidato da Claudio Sposito che era pronto a fare il suo ingresso nel capitale di Gemina. «La nostra è un’operazione non conflittuale e compatibile con quella di Clessidra». Per Save l’obiettivo di un’eventuale aggregazione è quello di creare un polo che abbia sufficiente massa critica a livello europeo e possa giocare un ruolo di primo piano a livello di sistema Paese. «L’esistenza di un operatore di rilievo, quello che rappresenta Autostrade nel suo settore, avrebbe potuto far capire al governo quanto pesano gli aeroporti a livello infrastrutturale», spiega Marchi. «Ho visto il decreto sui requisiti di sistema: per far risparmiare qualche decina di milioni ad Alitalia e non alterare le condizioni competitive con i concorrenti si sono tolti 200 milioni agli aeroporti abbassando le tariffe. Si è voluto allungare la vita di un malato terminale. Il risultato è che anche i concorrenti di Alitalia hanno avuto dei risparmi che potranno impiegare con delle politiche commerciali che renderanno ancora più difficile la sopravvivenza della compagnia di bandiera.

Quanto agli scali le tariffe ora sono più basse del 25-30% rispetto ai concorrenti internazionali. Rischiamo di essere colonizzati dagli stranieri. E la verità è che Alitalia è la palla al piede di tutto il sistema aeroportuale».

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