da Milano
Lingresso di Benetton e Clessidra in Miotir è ufficiale e a festeggiare è Save, lillustre esclusa. I titoli della società che gestisce gli scali di Venezia e Treviso hanno vissuto ieri a Piazza Affari una giornata da ricordare: più 12,05% a 18,39 euro, con tanto di sospensione per eccesso di rialzo. Bene, sia pure a livelli più modesti, anche Gemina (di cui Miotir è primo azionista): più 1,8% a 2,035.
A motivare tanto entusiasmo su Save è proprio la blindatura di Gemina. Lingresso un po brusco dei veneti nel capitale del gruppo che controlla gli Aeroporti di Roma e lipotesi che potesse lanciare unOpa sulla società guidata da Pier Giorgio Romiti aveva spaventato gestori e analisti. «Durante il road show per la quotazione, nella primavera scorsa», spiega uno di loro, «avevano parlato di interesse per piccoli e medi aeroporti in Italia e nel centro Europa. Poi hanno mirato subito al primo scalo della penisola, Fiumicino».
La paura era che di fronte a una possibile battaglia le risorse finanziarie non sarebbero bastate. Si spiega così landamento del titolo: aveva esordito a fine maggio a 21 euro e aveva toccato i 23. Nellultimo mese, però, da quando la società guidata dal presidente Enrico Marchi aveva dichiarato le sue mire su Gemina, i prezzi erano in caduta libera: fino a toccare il minimo di 16,4 euro laltro giorno.
Una volta scampato il pericolo gli operatori sono tornati a considerare i fondamentali della società, che alle ultime quotazioni valutavano le attività aeroportuali del gruppo poco più di sei volte il margine operativo lordo. Molto poco se si paragona questa valutazione a quelle correnti di mercato (otto o nove, in scali comparabili) e se si pensa che di recente laeroporto di Copenaghen è stato valutato dallaustraliana Macquarie 14 volte il margine operativo.
Tra laltro il buon andamento del titolo Gemina ha riportato le quotazioni della società dei Romiti più o meno ai prezzi a cui Save aveva acquistato, allontanando lipotesi di una potenziale minusvalenza. In realtà Marchi smentisce con decisione ipotesi di dimissione a breve termine della quota e le voci di un collocamento privato rivolto ad investitori istituzionali. La partecipazione, dice la società, resta industriale e non finanziaria.
In tutti i casi, specificava una nota emessa in serata, «il management di Save si riserva di valutare l'evolversi della situazione a seguito dell'intervento di Clessidra e di Edizione Holding nel capitale di Miotir prima di prendere decisioni in merito alla propria partecipazione». In precedenza Marchi aveva fatto trapelare di voler rimanere «un socio attento», pronto a nuovi incontri per valutare la possibilità di sinergie industriali con Adr. Unipotesi resa più difficile ora dalla presenza dei Benetton (che hanno quote negli scali di Firenze e Torino), ma di cui si discuterà ancora.
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