Roma - Roberto Saviano non fa marcia indietro. Lascerà l’Italia "il più presto possibile", forse già a inizio 2009, per sfuggire a "un destino" che lo sta "facendo impazzire". L'autore di Gomorra è fermo nelle sue intenzioni, che ribadisce in un’intervista al Guardian: solo problemi logistici, al momento, hanno impedito la sua partenza. "La maggior parte dei problemi delle mie ultime settimane è stata provocata da una banda di camorristi che gira per tutta la Campania. È un gruppo tra le sei e le dieci persone - dunque piuttosto esiguo - che in sei mesi ha provocato 18 vittime" ha spiegato l’autore di Gomorra.
Intervista John Hooper, che ha intervista lo scrittore al telefono, ricorda come ormai sia diventato assai difficile incontrare Saviano o addirittura concordare un’intervista telefonica. Dopo le ultime minacce, il livello di sicurezza attorno allo scrittore è cresciuto: le sue guardie del corpo sono diventate cinque. "Tutte le volte che il clan dei Casalesi ha colpito, sono stato portato via dalla Campania, il più lontano possibile" ha riferito Saviano. Ma lo scrittore campano adesso è stanco. "Se all’inizio pensai di potercela fare e avevo accettato che questo era il mio destino, adesso mi sta facendo impazzire" ha confessato, spiegando che "vivere come un animale trasforma le persone in animali".
Destino da impazzire Si diventa "diffidenti" e si pensa che "le persone vogliono ingannarti", ti trasformi in un "invidioso della libertà altrui", di "tutti coloro che sono stati zitti mentre tu hai avuto la forza - o la stupidità - di parlare" ha commentato ancora Saviano. E così anche la scrittura diventa difficile, quella stessa scrittura che lo ha messo "in pericolo".
"Perché ciò che mi ha messo a rischio è il fatto che, a causa mia, milioni di persone hanno deciso di interessarsi a delle cose che hanno interessato me" ha detto Saviano, che spera, un giorno, di poter vivere al sicuro fuori dall’Italia. "Non ne sono sicuro, ma lo spero" ha affermato, pur nella consapevolezza che una condanna a morte della Camorra non può essere revocata, ma "solo posticipata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.