È Giuseppe Casalinuovo il nuovo presidente del consiglio comunale savonese. L'ex Margherita ora iscritto al gruppo Udc-Api succede al socialista Marco Pozzo dopo quasi un mese di estenuanti trattative che hanno già creato vari mal di pancia all'interno della maggioranza. Accordi che sono stati in discussione sino all'ultimo, costringendo addirittura allo slittamento della seduta di 40 minuti: «Una vergogna - ha commentato il consigliere Milena De Benedetti del Movimento 5 Stelle - avevano tutto il tempo di fare la riunione di maggioranza prima dell'orario stabilito». Varata anche la giunta che cambia di poco rispetto allo scorso mandato. Promosso vicesindaco Paolo Gaggero, che conferma le deleghe all'Urbanistica e all'edilizia privata, non cambieranno ufficio nemmeno Jorg Costantino assessore all'Ambiente, Luca Martino che ottiene nuovamente la delega al Bilancio e Isabella Sorgini assessore ai Servizi Sociali. Promozione per Franco Lirosi, che ottiene gli agognati Lavori Pubblici, mentre entrano per la prima volta in giunta l'ex capogruppo Pd Paolo Apicella che si occuperà di Commercio, Turismo e Sviluppo Economico, Sergio Lugaro che ottiene i Quartieri ed Elisa Di Padova, la più giovane del gruppo, che si farà le ossa con le Politiche Giovanili e l'Università.
Polemica sullo staff del sindaco che ha dovuto trovare anche uno strapuntino per l'ex assessore alla Cultura e «trombato» alle elezioni Ferdinando Molteni che diventa il portavoce, mentre vengono confermati Ivonne De Luca alla segreteria e l'ufficio stampa composto da Elisa Scarcella e Roberto Giannotti. La new entry è l'educatore Fabio Musso che si occuperà dei rapporti tra maggioranza e opposizione. Pochi i contrasti in una seduta in cui si è dovuto sostanzialmente convalidare il responso delle urne. Nessuna barricata alle proposte dell'opposizione a cui è stata concessa la vicepresidenza del consiglio comunale (eletto con 12 voti al 2° scrutinio Paolo Prefumo del Pdl) e la possibilità di riprendere i lavori del consiglio con una mozione d'ordine votata da 27 consiglieri su 33.
Una proposta formulata dai grillini che ha trovato la sola opposizione di alcuni membri del centrodestra tra cui il candidato a sindaco sconfitto Paolo Marson. Secondo Ileana Romagnoli: «Il video potrebbe essere tagliato a piacimento stravolgendo la realtà dei fatti. Sarebbe stato necessario prima discuterne in commissione».
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