Seat, («società elenchi abbonati al telefono»), che nel 1926 cominciò a pubblicare i suoi volumi, diventa egiziana. Sarà infatti comperata da ItaliaOnline, marchio storico, anche se molto più recente, sul fronte dello sviluppo di Internet nel nostro Paese: fu il primo provider della rete nell'ormai lontano 1995. Due società molto diverse alle origini che oggi fanno un lavoro simile: vendono pubblicità online. Seat è leader nelle inserzioni locali mentre ItaliaOnline ha in portafoglio circa 400 grandi clienti. Per far questo Iol, che è controllata da Orascom del finanziere egiziano Naguib Sawiris, acquisterà il 53,9% di Seat dai fondi Avenue e Golden Tree che la controllano e poi lancerà un'Opa a 0,0039 ad azione. Un'offerta che ha fatto precipitare i titoli Seat del 14,9%.
Un'operazione che potrebbe mettere la parola fine alla travagliata esistenza di Seat che, in circa 15 anni, è passata dal valere circa 7 miliardi di euro a 300 milioni. Lo stesso valore attribuito dall'advisor Lazard a ItaliaOnline che varerà un aumento di capitale da 135 milioni assegnando azioni ItaliaOnline ai due fondi proprietari di Seat. Iol dunque si diluirà e poi dovrà far fronte all'Opa che potrebbe costare, per ritirare tutte le azioni, circa 120 milioni di euro. Ma l'ad di Iol, Antonio Converti, che conta di chiudere l'operazione entro l'estate dopo l'ok Antitrust, spera che gli azionisti credano nell'operazione e si tengano i titoli. Quanto ai numeri Seat ha 2mila dipendenti e 400 milioni di fatturato, ItaliaOnline ne ha 370 e ricavi per 96 milioni. Il dubbio che ci possano essere licenziamenti è implicito. Converti minimizza: «Anche quando abbiamo comperato Matrix c'era chi li aveva prospettati. Invece non abbiamo mandato via nessuno. Comunque è troppo presto per dirlo». L'ad tiene a sottolineare che l'investimento è di lungo termine. «Il nostro azionista, Sawiris, ha sempre detto di voler investire in Italia».
Del resto il finanziere egiziano, dopo la vendita di Wind, aveva tentato il colpo grosso avanzando un'offerta per Telecom. Sawiris però al momento si deve accontentare della pubblicità online. Al termine dell'operazione la sua Orascom, tramite Libero, deterrà il 66,2% della nuova società mentre gli altri fondi, Avenue e GoldenTree avranno, rispettivamente, il 15,6%, e il 18,2% di Italiaonline che, a sua volta, deterrà circa il 53,9% delle azioni ordinarie di Seat. A quel punto, le quattro parti sottoscriveranno un patto parasociale che impedirà la vendita delle quote per almeno tre anni.
Alla fine, probabilmente nel 2016, è prevista la fusione per incorporazione di ItaliaOnline, che aveva tentato la via dell'Ipo già un anno fa, in Seat, che rimarrà quotata a Piazza Affari anche se non si sa con quale nome.È il valore di capitalizzazione in milioni di euro registrato in Borsa da Seat Pagine Gialle
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.