I puristi dellautomobile, che persone strane: se fosse per loro non avremmo le macchine diesel; non ci sarebbero le vetture ibride o elettriche; figuriamoci le station wagon tanto amate da noi italiani per non parlare dei Suv che verrebbero bruciati immediatamente. Questi amanti del passato odiano tutto ciò che si discosta anche minimamente dal puro concetto di sportività. Per loro lautomobile è mezzo esclusivamente tecnico: tutto deve essere studiato per andare più forte.
Di sicuro avranno le loro motivazioni, ma se avessimo dovuto seguire i loro principi, oggi non mi troverei di fronte a una delle più belle macchine dinizio secolo: lAston Martin Rapide. Prima di iniziare a descriverla tecnicamente bisogna cercare di capire di che tipologia di vettura stiamo parlando.
È di sicuro una granturismo sportiva, su questo non cè dubbio. Infatti la base di partenza è la sorella Db9, ma ha quattro posti, quindi si potrebbe collocare tra le berline a tre volumi di lusso al pari della Maserati Quattroporte per intenderci. Il problema è che di linea è molto simile (per non dire uguale) a una coupé, perciò lunica sua diretta rivale rimane la Porsche Panamera. Solo nelle linee, però, perché nella filosofia sono due vetture completamente differenti. La Porsche è la classica automobile tedesca: un gran bel pezzo dingegneria su quattro ruote, potente veloce e comoda, ma manca qualcosa. Quel qualcosa si chiama cuore e lAston ne è piena. Sin dal primo momento in cui posi gli occhi sulle sue linee ti rendi conto di trovarti di fronte non solo a un pezzo di metallo plasmato abilmente dalluomo, ma a un oggetto colmo dellamore delle persone che lhanno concepito, progettato e assemblato. Questo insieme di emozioni si chiama tradizione. La Rapide è tutto ciò: prima di ogni cosa un Aston Martin. Non importa se quando ti siedi sui sedili posteriori ti rendi conto che forse avrebbero fatto meglio ad alzare il tetto di un paio di centimetri, perché ti concentri sulle magnifiche porte che si aprono sollevandosi leggermente per agevolare lingresso. Non conta tanto se alla guida i gomiti del conducente toccano ovunque rendendo difficili anche le più semplici manovre di parcheggio, in quanto lattenzione si sposta interamente sulla cura maniacale dei dettagli come, per esempio, gli splendidi sedili forati nella parte centrale. La stessa chiave (o come la chiamano loro emotion controller) è fatta interamente in cristallo.
Per quanto riguarda il motore, non cè alcunché di più esclusivo: infatti siamo parlando di un 12 cilindri da 5.935 cc in grado di sviluppare una potenza di 480 cv a 6mila giri e una coppia di 600 Nm a 5mila.
La macchina persa 1.950 chilogrammi, il che la rende perfettamente in linea con le altre vetture del segmento e le permette di raggiungere i 100 orari in 5,1 secondi e di fermare la lancetta intorno ai 303 chilometri lora.
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