da Milano
Nel giorno dellassemblea degli azionisti, Pirelli inciampa sulla cattiva trimestrale di Michelin: il titolo della Bicocca ha lasciato sul terreno il 4,2% riportandosi a 0,52 euro. Le brutte notizie sono arrivate dalla Francia; Michelin, il secondo maggiore produttore al mondo di pneumatici, ha chiuso il trimestre con un fatturato in calo del 2,3% e ha tagliato le stime per il 2008 mandando a picco il titolo a Parigi che ha chiuso in calo del 9,2% trascinando al ribasso lintero settore.
In un comunicato il gruppo francese spiega che laumento dei prezzi delle materie prime, il dollaro debole e un calo della domanda oltre le attese rallenteranno il business per tutto il 2008.
Non sono serviti a placare le vendite neppure i dati della tedesca Continental che ha annunciato una trimestrale in linea con le stime e confermato gli obiettivi. «Continental è riuscita a delocalizzare gran parte della produzione e a compensare la debolezza nelle vendite di pneumatici con il buon andamento di altre attività di business. Non si può dire lo stesso di Michelin», spiega un analista. Il titolo del gruppo tedesco ha chiuso in calo dello 0,6 per cento. «Il problema è che le difficoltà evidenziate da Michelin interessano lintero il settore», commenta Françoit Chaulte, gestore francese per Montgur Finance.
A farne le spese ieri in Borsa è stata anche Pirelli che non avendo ancora comunicato la trimestrale, in agenda il 9 maggio, è esposta a timori di brutte sorprese. Durante lassemblea degli azionisti, il presidente Marco Tronchetti Provera ha provato a tranquillizzare il mercato confermando per il 2008 un bilancio linea con lanno appena trascorso, «il che - ha commentato il manager - visto landamento delle materie prime e dei mercati sarebbe un risultato interessante». I soci hanno approvato il bilancio 2007 che si è chiuso con ricavi a 6,5 miliardi a fronte di utile netto di 164 milioni (il dividendo è 0,016 per le azioni ordinarie e 0,0728 per le risparmio).
Al margine della riunione Tronchetti è tornato sulla questione Alitalia confermando la disponibilità di Pirelli a mettere «un chip» se ci fosse un progetto «chiaro e trasparente» per il rilancio della compagnia aerea e di Malpensa. Stando alle indiscrezioni linvestimento non supererebbe i 10 milioni, una cifra modesta per una società come Pirelli che secondo gli analisti vanterebbe una posizione finanziaria netta positiva per oltre 300 milioni.
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