Roberto Radice, imprenditore, ministro ai Lavori pubblici nel Berlusconi 1: come nacque la sua designazione?
«Non lho capito bene neanchio. Con Berlusconi ci eravamo incrociati qualche volta perché abito ad Arcore. Ma furono i suoi uomini a scovarmi. Allepoca io ero presidente dellApi Lombardia, in quel particolare momento storico, dopo Tangentopoli, serviva un imprenditore che desse fiducia».
Cosa riuscì a fare in otto mesi?
«Il mondo delle imprese, soprattutto ledilizia, era bloccato, anche per la legge Merloni. Sentivo che il mio dovere era quello di rimettere in moto quel meccanismo. E ci riuscii, cominciando proprio dal blocco della Merloni. Bersani, che allepoca era presidente dellEmilia, disse che avevo avuto coraggio».
Il bilancio di quellesperienza?
«Eccezionale. Il rimpianto è quello di non aver potuto fare di più per le infrastrutture».
Le piacerebbe tornare in politica?
«A fare il parlamentare no. Non ho più voglia di vivere quellesperienza. Per ora sto in panchina, ma mi piacerebbe fare il manager per il pubblico.
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