Sbloccati i fondi per il porto

Sbloccati i fondi per il porto

È uscito gongolante dalla riunione del Consiglio dei ministri, a braccetto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi. E, in effetti, il senatore Luigi Grillo, di Forza Italia, aveva più di una ragione, ieri pomeriggio, per dirsi soddisfatto e solidale col rappresentante di governo: gli avevano appena approvato il decreto, portato proprio da Lunardi, che prevede la deroga al blocco dei finanziamenti ai porti. Via libera, dunque, ai fondi su cui faceva conto, in particolare, lo scalo genovese e per i quali si era battuto strenuamente il senatore azzurro. La decisione del governo fa giustizia di tutte le eccezioni che avevano contrapposto, di recente, Grillo e il ministro dell’Economia Domenico Siniscalco, fino a sfociare in aperta contestazione nel momento in cui il titolare del dicastero «aveva utilizzato - ha spiegato Grillo - un’interpretazione restrittiva delle norme contenute in Finanziaria sul tetto di spesa per investimenti nel settore».
Grillo era stato il primo a esporsi in prima persona, nella primavera scorsa, per togliere dalle secche della burocrazia un provvedimento essenziale per lo sviluppo della portualità, per un totale di un miliardo di euro. Ne era seguito l’annuncio dell’imminente varo di una circolare del ministero dell'Economia mirata ad annullare il comma della legge Finanziaria che bloccava i finanziamenti.
Di fronte all’atteggiamento intransigente di Siniscalco e alle critiche che erano piovute da parte dei diessini, e in particolare dall’onorevole Graziano Mazzarello, Grillo, in quanto presidente della Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni di Palazzo Madama, aveva convocato per mercoledì prossimo il ministro per un’audizione davanti ai commissari. «L’atteggiamento di Siniscalco - tuonava per l’occasione il senatore azzurro - è incomprensibile. I porti sono infrastrutture strategiche per lo sviluppo del sistema produttivo del Paese, bisogna assolutamente tenerne conto».
Dopo la decisione di ieri, Grillo ha ritrovato il solito umore: «Esprimo soddisfazione e apprezzamento - dichiara - per l’iniziativa del governo che nel Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto riguardante la deroga agli investimenti nei porti, investimenti bloccati, come si ricorderà, in virtù di una interpretazione formale sull’applicazione della soglia del 2 per cento prevista nella legge Finanziaria. In tal modo, oltre che avviare investimenti consistenti nei sistemi portuali italiani - aggiunge Grillo -, si potrà dar corso a quel Piano di rilancio della logistica, contenuto nella legge 166 del 2002, rendendo in questo modo concreta quell’operazione di infrastrutturazione complessiva del Paese contenuta nel programma del Governo Berlusconi. Attraverso la decisione del governo è possibile prevedere l’avvio concreto di investimenti per non meno di 2 miliardi di euro. Va dato atto - conclude il senatore - al ministro Lunardi di aver contribuito significativamente con la sua determinazione al conseguimento di tale risultato».
Un’occasione per parlare del provvedimento spiegandone i riflessi sugli scali regionali sarà il convegno organizzato dal «Circolo Genova Levante» che si terrà lunedì, a Palazzo San Giorgio, a partire dalle ore 10.

All’incontro, dedicato al «Futuro dei porti liguri», parteciperanno infatti, fra gli altri, lo stesso Grillo, il vice ministro alle Infrastrutture Mario Tassone, il senatore Marcello Dell’Utri, il presidente dell’Autorità portuale Giovanni Novi, i colleghi Cirillo Orlandi (La Spezia) e Cristoforo Canavese (Savona), Cecilia Battistello (amministratore delegato Contship), Giovanni Berneschi (presidente Carige), Stefano Messina (Gruppo armatoriale Messina) e Sandro Biasotti.

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