Scaglia sarà sentito dalla Procura di Roma

da Milano

Il presidente, nonché socio fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia è stato raggiunto dall'avviso di garanzia della procura di Roma per l'inchiesta sui crediti Iva ed è stato invitato a essere sentito dai magistrati in quanto indagato.
Lo si apprende da una nota della stessa società di telecomunicazioni milanese, che ricorda come l'iscrizione di Scaglia nel registro degli indagati -per le ipotesi di associazione a delinquere e false comunicazioni sociali nell'ambito dell'indagine aperta dalla Procura di Roma- fosse già nota da tempo.
«In merito al noto procedimento avviato dalla Procura di Roma - in ordine ad alcuni gestori di servizi premium e di accesso a contenuti Internet a pagamento che si sono avvalsi operatori telefonici tra i quali Fastweb, la società comunica che il presidente Silvio Scaglia è stato invitato, con contestuale informazione di garanzia, a essere sentito in merito al suddetto procedimento», si legge infatti nel comunicato dove, come Fastweb ribadisce quanto indicato lo scorso 19 febbraio.
La società, cioè, «ribadisce l'assoluta correttezza del proprio operato e la fiducia nella magistratura per una pronta conclusione dell'indagine», in seguito all’analisi dei pareri rilasciati da consulenti amministrativi e fiscali indipendenti che hanno condotto verifiche su tutti gli aspetti contabili, contrattuali e materiali delle transazioni in questione.
La Procura di Roma indaga su un giro di fatture false che avrebbe creato un credito Iva per evadere il fisco: i magistrati contestano a Fastweb un'evasione di 40 milioni di euro.

Oggetto dell’inchiesta sono società esterne a Fastweb, che erano attive nel mercato della vendita del traffico verso numeri premium, che secondo gli inquirenti non hanno versato l’Iva dovuta. Fastweb è coinvolta in quanto ha comprato da loro - e a sua volta rivenduto - traffico.
A Piazza Affari il titolo ieri ha perso lo 0,53% e ha chiuso a 39,75 euro.

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