Politica

Scajola: "Coscienza a posto". Solidarietà del Cdm

Il ministro dello Sviluppo economico a Palazzo Chigi per la riunione dell'esecutivo incassa il sostegno di tutti i colleghi e quello del premier. Lui ribadisce: "Vado avanti, ho la coscienza a posto". Sarebbe coinvolto nell'inchiesta sugli appalti del G8 per l'acquisto di una casa a Roma

Scajola: "Coscienza a posto". Solidarietà del Cdm

Roma - Avanti a testa alta con la solidarietà dell'intero consiglio dei ministri. Non solo quella del presidente del Consiglio. Il titolare per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha incassato anche la solidarietà degli altri ministri, La Russa e Matteoli in testa, dopo che il suo nome è stato coinvolto nell’inchiesta sul G8. Scajola (che ha lasciato al riunione prima della fine) ha ringraziato il premier e i colleghi e ha sottolineato: "Ho la coscienza a posto nei confronti del
presidente del Consiglio, dei ministri e di tutto il governo". La Russa all'uscita da Palazzo Chigi precisa: "È stata espressa solidarietà, serena e tranquilla, di tutti i ministri a Scajola". Già ieri sera il presidente del Consiglio ne aveva respinto le dimissioni: "Caro Claudio vai avanti a lavorare, finirà tutto in una bolla di sapone, come per Bertolaso".

Bonaiuti: "Processo mediatico" "Stiamo assistendo solo a un processo mediatico e noi non possiamo accettare e assecondare i processi alle persone a mezzo stampa" ha detto a Skytg24 il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, interpellato sul caso Scajola, in prima pagina questa mattina sui quotidiani per l’acquisto di un appartamento a Roma, finito nell’inchiesta grandi appalti del G8 perché, secondo le ricostruzioni, sarebbe stato effettuato in buona parte con 900mila euro versati dal costruttore Anemone.

"Ricordo - aggiunge Bonaiuti - che nei confronti del ministro Scajola al momento non risulta esistere neppure un’inchiesta o un avviso di garanzia, siamo di fronte a qualcosa che non è incardinato né all’interno di un’indagine, né di un processo, tutto questo clamore mediatico deve essere riscontrato, i processi dobbiamo lasciarli fare nelle aule giudiziarie".

Commenti