Scajola: Europa in allarme sul caro greggio

da Roma

Le quotazioni del greggio si mantengono elevatissime, a ridosso dei recenti record di oltre 145 dollari al barile, e le previsioni degli esperti parlano di ulteriori aumenti. La delicatissima questione è all’esame dei ministri dell’Industria e dell’Energia dell’Unione europea, riuniti per due giorni a Parigi. Secondo Claudio Scajola, ministro italiano dello Sviluppo economico, c’è «profonda preoccupazione» per l’andamento dei prezzi del petrolio e delle altre materie prime energetiche, il cui mercato «si sta dimostrando ingovernabile - spiega Scajola - per tre principali ragioni: la domanda sempre crescente nei Paesi emergenti, la concentrazione delle risorse in pochi Paesi che controllano il mercato, il ritardo negli investimenti in nuove risorse e nella diversificazione delle fonti energetiche». Ieri, i ministri europei dell’Energia hanno affrontato la questione del risparmio energetico e delle forme rinnovabili, domani discuteranno dei bio-carburanti e delle iniziative comuni europee contro il caro-greggio. Rinviata a settembre invece, a quanto sembra, la discussione sul ruolo dei mercati finanziari e della speculazione nella formazione del prezzo del petrolio: la Commissione dovrebbe preparare un rapporto in proposito per settembre.

La prossima settimana il commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani, presenterà un memorandum sugli strumenti che i Paesi dell’Unione possono utilizzare per affrontare l’emergenza trasporti causata dal caro-greggio.

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