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Scajola: «Il Lingotto deve aumentare la produzione in Italia»

«Fiat presenterà il 21 dicembre il piano industriale per l’Italia, e il governo gli chiede un aumento sensibile della produzione». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, spiegando che «la produzione attuale Fiat, che è 650mila macchine, è da considerarsi eccessivamente bassa». Per il ministro, infatti, serve sfruttare maggiormente gli impianti italiani: «Non dobbiamo abbandonare nessun sito industriale del Paese», spiega, ricordando come l’obiettivo della politica industriale sia «quella di portare avanti con tenacia la crescita dei siti industriali, non di farli diminuire. Casomai si possono modificare». Il ministro riferisce poi: «Siamo in contatto con Marchionne, i nostri uffici stanno ragionando con loro», e aggiunge di puntare a un «dato maggiormente positivo» rispetto alle 900mila autovetture prospettate dall’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne. Il ministro ha anche confermato l’intenzione del governo di rinnovare gli incentivi alla vendita di auto ma ha precisato che «saranno più bassi e limitati. Nel 2011 si torna alla normalità»
In Brasile, intanto, il gruppo torinese è cresciuto del 6% nel 2009: lo ha detto Alfredo Altavilla, ad di Fiat Powertrain Technologies ed executive vice president del business development. Parlando all’assemblea Anfia, Altavilla ricorda che Fiat «ha portato in dote al gruppo Chrysler tecnologie per un valore stimato a circa 3 miliardi di dollari». Paolo Monferino, ad di Iveco, glissa invece su un eventuale sbarco oltreoceano della società che produce camion: «Iveco in America? Le priorità sono quelle di sopravvivere oggi sui nostri mercati tradizionali. Speriamo di tornare forti in Europa visto che il mercato dei veicoli commerciali e industriali si è praticamente dimezzato.

Poi, piano piano, quando ripartirà tutto il processo degli investimenti, si riprenderanno tutti i programmi». E in ogni caso, quando si deciderà di portare Iveco negli Usa, più che un partner americano, «abbiamo anche possibilità in casa nostra come i nostri cugini della Cnh, i nostri colleghi della Chrysler».

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