(...) Invece mi hanno solo ringraziato. Ho chiesto scusa per non aver vinto, ho sottolineato quella che secondo me è stata la causa principale della sconfitta e cioè la mancata alcon lUdc oltre allo scarso apporto dei partiti minori. Ma con Enrico Musso non ho parlato. Resto della mia idea, sono convinto che occorra più grinta. Ma per questo ci sarà tempo». Eccola, la sua idea. Espressa pubblicamente senza troppe remore poco prima della riunione di coordinamento: «Dobbiamo confrontarci con Musso nel chiuso di una stanza - era stata la stilettata di Biasotti - Dobbiamo avere da lui garanzie, avere la certezza che se la senta. Vorrei vederlo deciso e voglioso, come lo sono stato io. Invece gli sento dire: Se volete mi candido, altrimenti è lo stesso. Come fa ad essere scocciato?»
Ce ne sarebbe abbastanza per assistere a una riunione ad alta tensione, invece tutto fila via quasi liscio. Forse anche per lassenza del ministro Claudio Scajola, che si collega telefonicamente e nel suo intervento sottolinea soprattutto una cosa. Quello che non gli è andato giù è stato linsuccesso di Genova città. È lì che bisogna migliorare. Cita proprio Musso quale probabile candidato per il 2012, ma cè chi nota che usa verbi al condizionale. Sfumature da dibattito interno, che non lasciano il segno. Non come la richiesta fatta espressamente da Scajola al «vecchio leone» Alfredo Biondi. Michele Scandroglio, coordinatore regionale, conferma lofferta: «Il ministro ha chiesto a Biondi di aiutare il partito in città, di coordinare le attività». Se non un commissariamento, almeno un tutor desperienza nel settore più delicato. Roberto Cassinelli, vice coordinatore metropolitano fa notare che in fondo «il risultato di Genova è lo stesso del 2008 quando si sono vinte le politiche», che la sconfitta non sta lì. Gian Nicola Amoretti, vice coordinatore provinciale fa notare che accanto alle comunali ci saranno proprio le elezioni per il presidente della Provincia e che per vincere «occorre una nuova strategia, fatta di maggiore collegialità». Il nodo-Musso resta in sospeso. Linteressato evita le polemiche, ma non può che essere sorpreso per i tanti dubbi che lo circondano. «Mi sembra uno psicodramma - scuote la testa - Da quando il ministro Scajola mi ha indicato sto lavorando ogni giorno con impegno, anche al lunedì quando cè la pausa parlamentare. Con le obiezioni degli alleati della Lega ho detto di essere daccordo, perché è giusto che ci sia confronto e perché è altrettanto giusto pretendere il massimo appoggio e la piena convinzione del partito sul mio nome. Ho anche detto che se viene qualcuno migliore di me sono pronto a farmi da parte e a continuare a lavorare per il partito. Adesso però queste mie posizioni vengono usate per dire che non sono abbastanza convinto. Mi sembra incredibile, specie dopo aver ricevuto diversi complimenti per questo mio atteggiamento responsabile a da uomo di partito». Il tutto, mentre i consiglieri regionali continuavano la riunione. Perché fino a tarda sera cera da pianificare anche il nuovo assetto del gruppo regionale. Per il quale Gino Morgillo ha chiesto di non avere incarichi istituzionali: «Voglio dare battaglia politica dura a Burlando», ha spiegato.
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