Quando, al termine dellincontro, i fotografi chiedono di immortalare la stretta di mano, Claudio Scajola sorride: «Ma perché, pensavate che ci saremmo presi a botte?». Non cè stata rissa, anzi, trattasi di accordo fra il ministro alle Attività produttive e il presidente della Regione Claudio Burlando. Luno azzurro laltro rosso, insomma, si pensava che un po almeno si punzecchiassero. E invece. Il come e il perché dellintesa li spiega Scajola: «Ricopriamo ruoli diversi per competenza e per colore politico, ma il dovere primario di chi ricopre ruoli istituzionali è sempre e soltanto linteresse collettivo. Questo è il motivo per cui, per le mie competenze, posso svolgere un ruolo utile anche nella regione nella quale sono nato e dove risiedo». Sul tavolo cè un plico di 26 pagine che è solo il riassunto dellAgenda Liguria, cioè lanalisi della situazione economica e industriale della regione. Dodici capitoli che vanno da Cornigliano al Technology Village di Erzelli a Ferrania, passando attraverso Esaote, Finmek, lArsenale militare della Spezia ma anche Marconi, Asi Robicon e la San Giorgio.
Il principio dominante è che no, lo dicono entrambi i due Claudio, il terziario non basta a trascinare leconomia ligure e consolidare lindustria è fondamentale. Il percorso prevede molti dossier che, avviati ieri, Regione e Governo seguiranno in stretta collaborazione, Le notizie sono almeno due, importanti. Il nodo Acciaierie di Cornigliano, che verrà sciolto entro luglio. E quei 30 milioni di euro che, ha annunciato il ministro, il prossimo Cipe dovrebbe destinare al settore florovivaistico ligure, per investimenti in ricerca. In particolare, ieri lanalisi si è concentrata su sei questioni.
Cornigliano. Lauspicio è di chiudere lannosa questione entro luglio. Lappuntamento si spera quantomeno propedeutico a quello decisivo è fissato per giovedì prossimo a Roma. Comune, Provincia, Regione e ministero si confronteranno sul piano industriale, che trova una importante condivisione di massima. Prevede la riconversione delle aree a caldo dellIlva, la strada urbana di scorrimento, i raccordi tra la viabilità del Polcevera e Lungomare Canepa, ladeguamento della linea ferroviaria genova-Ventimiglia e dei parchi ferroviari. Serve laccordo definitivo con il Gruppo Riva. E ieri Forza Italia, con il capogruppo in Regione Luigi Morgillo e il vicecapogruppo in Provincia Lorenzo Zito, ha chiesto al ministro di farsi interprete della richiesta di ampliare da 150mila a 200mila le aree destinate a distri park. Scajola ha promesso ogni sforzo, ed è stato chiaro: «Il nodo Cornigliano è più noto per le polemiche che per la necessità di risolvere un problema industriale in modo che sia compatibile con lambiente».
Ferrania. Si avvia a un esito positivo la vicenda della più rilevante realtà industriale della Val Bormida, entrata in crisi produttiva e finanziaria nel corso del 2004. Il tavolo fra i ministeri delle attività produttive, Economia, Ambiente, Lavoro e Università auspicato dalla Regione dovrà definire il passaggio di proprietà dellazienda. «Chiuderemo la questione venerdì a Savona - spiega il ministro -, con unoperazione che consentirà da una parte di salvaguardare il posto di lavoro di 350 persone, dallaltro di rilanciare lindustria anche attraverso la produzione di energia.
Piaggio. In ballo cè il trasferimento da Finale Ligure a Villanova dAlbenga. «Lobiettivo è mettere Piaggio in condizione di rilanciarsi senza che debba andar via dalla Liguria» spiega Scajola. «pensiamo - aggiunge Burlando -, di consentire il trasferimento, ma senza depotenziare laeroporto, che va invece consolidato».
Finmeccanica. «Siamo tutti più rasserenati, nel senso che andiamo verso un consolidamento di una presenza industriale significativa in Italia e a Genova di questa realtà» dice Burlando. Durante la nostra, ha spiegato, largomento non è stato affrontato nel dettaglio «perché il ministro si è impegnato a dare una soluzione a questa vicenda entro la fine del suo mandato».
Asi Robicon. La società che fa capo al gruppo americano High Voltage, che è andato in crisi, potrebbe essere acquisito da una cordata guidata da Finmeccanica e Fincantieri, che ha già espresso interesse. «È un altro pezzo storico dellazienda genovese che noi vogliamo non vada perduto» precisa Burlando. Finmek. Ciò che interessa alla Liguria è il pezzo genovese dellazienda, con i suoi 81 dipendenti, parte di un gruppo internazionale di oltre venti società. ieri cè stata una disponibilità comune a valutare la salvaguardia del ramo genovese anche in caso di cessione di complessi aziendali e, quindi, di disgregazione della proprietà.
Fremm. È unaltra questione che Burlando sogna di risolvere entro lestate. «Per le fregate multiruolo Fremm il ministro Scajola ci ha informato sul fatto che sta lavorando per mettere in Finanziaria altre risorse che dovrebbero consentire lavvio di un programma sulla base per il momento di 6-8 navi militari, per poi concludere i finanziamenti con la Finanziaria successiva in modo da arrivare alle 10 fregate previste».
Ieri, Scajola ha voluto informare i vertici del suo partito, Forza Italia, dellintesa raggiunta con Burlando.
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