Ho letto con interesse (in quanto automobilista, anche se uso poco la mia utilitaria) larticolo del signor Vincenzo Falcone, in merito alle tradizionali nefandezze della famigerata «compagnia delle multe». È noto a tutti che si tratta di una questione che si protrae da parecchi decenni e che non accenna a risolversi proprio perché ci troviamo in presenza di un particolare aspetto di «imposizione fiscale» gestito con criteri «amministrativi & politici». È vero: chi non commette infrazioni non subisce sanzioni. Dunque sembrerebbe che lautomobilista non possa far altro che prendersela con se stesso.
In realtà la situazione ambientale e lesagerata codificazione mette gran parte dei «patentati» in condizioni di essere colti in fallo (si pensi, per esempio alle aree cittadine dove è difficilissimo trovare parcheggio per i residenti). È questa la base per la gestione «politico-amministrativa» del problema: in certi periodi si lascia correre, in altri ci si accanisce con le multe (tutto in relazione alle estemporanee «esigenze di cassa»).
Detto questo mi pare tuttavia che in presenza di una codificazione «analiticamente accresciuta & assatanata» resti inevitabile che le infrazioni (anche se il loro numero venisse ridotto, e si dovrebbe farlo) vadano sanzionate nelle diverse forme previste dalla legge. Ma qui emerge una questione di rilevante interesse: lammontare delle cifre che lautomobilista deve sborsare per ogni singola multa è stato nel tempo aumentato in maniera rilevantissima. È sufficiente che chiunque di noi effettui una comparazione fra il livello del proprio salario (o del proprio stipendio) per rendersene conto.
Ora questa sproporzione ci fa capire il perché si debba parlare di vera e propria imposizione fiscale tesa a colpire una formidabile aliquota di cittadini (visto laltissimo numero di «macchinati» a livello nazionale). Diverso sarebbe stato latteggiamento del legislatore se avesse tenuto molto basse le cifre da corrispondere (alzandole solo - in ordine a determinati criteri - nel caso di incidente procurato e/o direttamente e/o indirettamente da colui che ha commesso infrazione).
Resto solidale con il signor Vincenzo Falcone. Credo tuttavia che a livello parlamentare (e, poi sperabilmente, a scendere, in quelli locali) lopposizione al «bel governo che ci ritroviamo» debba agire nel senso di proporre delle riduzioni percentuali.
La mia proposta (anche se modesta e probabilmente destinata a cadere nel vuoto) è che tutte le attuali sanzioni pecuniarie debbano essere corrisposte solo nella misura del 33 per cento (e ce ne cresce!).
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