Gianluigi Nuzzi
da Milano
Stefano Ricucci rimane in cella a Regina Coeli. Il Tribunale del riesame di Roma dopo una lunga e discussa camera di consiglio ha confermato lordinanza firmata il 14 aprile dal gip Oreste Villoni per limmobiliarista romano. Stessa scelta anche per lex colonnello dellesercito Vincenzo Tavano, con un passato al Comando generale della GdF e presunta talpa nellindagine Rcs, e per limprenditore Tommaso Di Lernia. Questultimo sarebbe stato uno degli intermediari delle soffiate che il martesciallo Luigi Leccese raccoglieva per il marito di Anna Falchi. Aggiotaggio informativo il reato contestato a Ricucci, rivelazione del segreto d'ufficio e favoreggiamento quelli contestati agli altri due indagati.
La scelta accoglie quindi le richieste della Procura: i pubblici ministeri Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli avevano infatti chiesto al Riesame di respingere sia le istanze di scarcerazione sia quelle di convertire la detenzione in arresti domiciliari. Insomma, prevale la linea dura. Ed è una scelta che può interpretarsi in diversi modi. Innanzitutto è attuale e alto un pericolo di inquinamento probatorio. Sempre per laccusa, Ricucci con Tavano, Di Lernia e Leccese potrebbe compromettere il quadro accusatorio. Ma i giudici del Riesame fanno capire anche che le indagini sono lontane dalla conclusione. Se appaiono infatti ormai circostanziati gli accertamenti sulla fallita scalata a Rcs, il fronte sulle cosiddette «talpe» ancora non è ben definito. Ed è quello che maggiormente implica misure restrittive. Come questultimo filone aveva determinato la retata, così ora convince anche il giudice del Riesame a lasciare i tre a Regina Coeli. Per questo anche solo ipotizzare quando Ricucci lascerà il carcere è assai difficile. I difensori non commentano ma è ipotizzabile che verrà valutata lipotesi di ricorrere in Cassazione per ottenere la scarcerazione o gli arresti domiciliari. Di certo le indagini stanno marciando spedite. Ancora non è certo se Ricucci abbia avuto dei complici nella tentata scalata al Corriere o se si è trattato di una mossa sostanzialmente speculativa che poi ha permesso di avviare contatti politici e stringere alleanze internazionali. Così si spiega anche la lettera spedita dai magistrati romani ai principali intermediari finanziari italiani. Cui chiedono di mettere nero su bianco gli ordini di acquisto di azioni Rcs e i committenti nel periodo compreso tra marzo e luglio 2005. Una richiesta che segue le varie e già note acquisizioni documentali a Borsa italiana, disposte ed eseguite nello scorso inverno.
Ricucci in cella sembra che pensi soprattutto a sua moglie, animando, così come era facile prevedere, il gossip. Ha infatti deciso di inviare 35 rose rosse ad Anna Falchi per festeggiare il compleanno, come anticipa Gente in edicola domani. Sul biglietto bianco solo due parole: «Ti amo».
gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.