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Una Scampia di porcellana splende alla Fondazione Rovati

La nuova installazione permanente di Cibelli dalla hall al piano nobile. Da vedere pure le decorazioni natalizie

Una Scampia di porcellana splende alla Fondazione Rovati
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Da Scampia a Capodimonte, due quartieri di Napoli, ci sono quasi 7 km in auto e 5 a piedi: Diego Cibelli, classe 1987, nasce, vive e lavora a Scampia. A Capodimonte si trova la Real Fabbrica, di porcellana, fondata nella prima metà del Settecento dal Re Carlo III di Borbone: la maiolica che si produce in questa zona ha caratteristiche che la distinguono da quella nord europea e la rendono unica. Ma non solo: "nel mio palazzo è una parte dell'economia di famiglia" spiega Diego Cibelli mentre porta alla scoperta dell'installazione permanente alla Fondazione Rovati, "Una vita all'aria aperta": una serie di sculture in porcellana distribuite negli spazi del palazzo di corso Venezia 52, dall'atrio alla facciata interna fino al Piano Nobile. Sempre nell'atrio, ma solo fino all'11 gennaio, è presente anche "Per chi crede", la nuova installazione che l'artista ha realizzato per celebrare il Natale: dà forma a un paesaggio di relazioni, con piccole palle di porcellana che si trasformano in sculture che alludono a incontri e frammenti di un'umanità insieme, raccolta. Per invitare a riflettere sulla costruzione di legami e ritrovare il significato e il senso della vita condivisa, concetto caro all'artita e da cui parte il suo lavoro. "Nel mio studio -in una scuola elementare proprio nel quartiere di Scampia n.d.r.- non sono mai da solo. La porcellana per noi è un fatto di famiglia, di casa: dall'infanzia ne sono appassionato". Era anche un'entrata economica: "Dagli anni 90 si riusciva ad andare avanti grazie alla lavorazione della porcellana" continua l'artista, e mentre spiega questi concetti durante la visita della mostra è spesso invaso dagli abbracci del suo nipotino. Non ne è disturbato, anzi: "L'arte è uno strumento di relazione -dice-, ecco perché hanno significato tanto per me i laboratori che ho svolto qui in Fondazione lo scorso ottobre: li ho chiesti io, l'arte nasce con l'incontro e questo va celebrato".

L'artista apre uno spiraglio su una Scampia sconosciuta rispetto a quella camorrista cui ci ha introdotto Roberto Saviano con "Gomorra". Città, la sua che conosce a fondo e per scelta: diplomato all'Accademia di Belle Arti di Napoli e poi alla Weissensee Kunstochschule di Berlino, città dove studia anche geografia umanistica, Cibelli torna a Napoli e si laurea in Product Design all'Università Vanvitelli. È stato vincitore dell'edizione 2024 del Prix Carta Bianca del Museo Madre (Napoli), e il suo lavoro è presente nelle collezioni di musei internazionali come MAD Museum of Art and Design di New York.

Da Rovati l'installazione prende avvio nella hall d'ingresso del palazzo, che si anima con visi d'ispirazione etrusca racchiusi in quattro medaglioni. Al piano nobile nella sala d'ingresso le sculture di personaggi fantastici sono sospese nel vuoto.

Sulla facciata che guarda il giardino si protendono quattro alberi abitati da visi e figure meravigliose d'ispirazione gotica: "È uno stile molto vicino a me -spiega l'artista-, perché le emozioni del gotico sono vere, non elaborate come nel Rinascimento. Il gotico per me significa spontaneità: riparto sempre. Come nel mio laboratorio si crea insieme, si condivide l'elaborazione e la rielaborazione".

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