Solo due gioni fa Michele Scandroglio ha lanciato la campagna contro i Pacs attraverso il comitato «Famiglia sì, Pacs no», e oggi anche Luigi Morgillo, capogruppo di Forza Italia in Regione, si allinea e spiega le ragioni di questa presa di posizione. «Ho detto sì - conferma - per promuovere e valorizzare il ruolo della famiglia come nucleo fondante della nostra società, difendere valori e principi che hanno fatto crescere e prosperare le nostre comunità, tra questi il principio della famiglia concepita come unione tra persone di sesso diverso che si mettono insieme per procreare ed educare i figli. Ma anche per contrastare la cultura, dominante nel nostro Paese, che tende a giustificare tutto in funzione dei diritti e a scimmiottare i vari Zapatero in giro per il mondo; evitare e scongiurare che si trattino alla stessa stregua valori, principi e diritti. Infine anche per la preoccupazione per la superficialità con cui viene affrontato il problema dei Pacs dagli esponenti cattolici del centro sinistra».
«Sono stupito e preoccupato - prosegue Morgillo - dagli atteggiamenti e dalle dichiarazioni del neo Ministro delle politiche familiari, l'onorevole Rosy Bindi, che cerca di trattare il problema della famiglia alla stregua di ogni altro obiettivo programmatico della sua coalizione. La mia coscienza mi ha sempre suggerito che su principi e valori fondamentali in cui ho sempre creduto non esistono mediazioni né accordi. Rispetto chi la pensa diversamente da me, cerco di contrastarlo ma non sono disponibile a scendere a compromessi. La coscienza dell'onorevole Bindi, invece, sembra più preoccupata di superare i contrasti all'interno della sua maggioranza sulle coppie di fatto e le unioni gay, che di far prevalere gli insegnamenti sia di matrice cattolica sia della Costituzione della nostra Repubblica». Morgillo si dice «preoccupato perché esiste un tentativo diffuso di far passare attraverso le forme più varie, nelle diverse istituzioni (ordini del giorno, leggi, provvedimenti delle circoscrizioni o dei Comuni) il principio di parità di diritti tra la famiglia, come previsto dalla Costituzione, e ogni altra forma o sorta di unione, comprese quelle omosessuali». «Infatti - prosegue - nel Comune della Spezia, di cui sono Consigliere, mi sono trovato una mozione per l'istituzione del registro delle coppie di fatto, non presentata dalla sinistra radicale, come si potrebbe immaginare, ma addirittura proposta da un esponente della Margherita.
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