Davanti al pm che la stava interrogando, è «crollata» nel giro di pochi minuti. «Sì - ammette - sono stata io». Mirella D., ragazza italiana di 24 anni, confessa. Era lei, la sera del 16 settembre scorso, al volante della Mercedes classe A grigia che in via Padova investì uccidendo un pensionato di 71 anni. Gli agenti della polizia municipale lhanno individuata dopo sole due settimane di indagini, e ieri lhanno fermata. Ora, il pubblico ministero Grazia Pradella - che ha chiesto la convalida del fermo - formula unaccusa che è un macigno: omicidio volontario con laggravante della crudeltà commessa contro la vittima. Non solo. La giovane che guidava, infatti, non ha mai conseguito la patente.
In base alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, Mirella avrebbe travolto lanziano sulle strisce pedonali allaltezza del civico 256, trascinandolo per oltre un centinaio di metri e «scartando» violentemente e più volte con lauto per liberarsi del corpo delluomo che era rimasto sul cofano della vettura. La stessa auto che, nella notte, era stata trovata in fiamme nei pressi del campo nomadi di via Idro.
La «caccia» al pirata era scattata in forze, restringendo il cerchio dei possibili colpevoli a un gruppo di persone le cui generalità erano state subito diffuse alle forze dellordine. E proprio grazie alle segnalazioni dei vigili, ieri la Polizia di Varese ha fermato Mirella, individuata nel corso di un controllo di routine. Quindi, il trasferimento in Procura.
«Non mi sono fermata dopo lincidente perché ho avuto paura», ha spiegato la giovane durante linterrogatorio. Una versione che non è servita ad «ammorbidire» il magistrato. Il pm Pradella, inoltre, dovrà valutare alcune incongruenze emerse dalla ricostruzione fatta dalla ragazza, e che sarebbero in parziale contrasto con quanto riferito dai testimoni agli investigatori. Inoltre, la Procura dovrà valutare la posizione di una seconda persona che con ogni probabilità era a bordo della Mercedes la sera dellincidente. Si tratta di un nomade che vive proprio nel campo rom di via Idro, e a cui la ragazza è da qualche tempo sentimentalmente legata.
Per il vicesindaco Riccardo De Corato, «larresto di oggi conferma la professionalità della Polizia municipale, che ha dimostrato ancora una volta una notevole capacità investigativa e rapidità nella risoluzione di casi che molto spesso rimangono impuniti». «Aver individuato e fermato il responsabile di quellomicidio orribile - conclude De Corato - non potrà mai risarcire il danno della perdita di una vita. Ma perlomeno ristabilisce giustizia».
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