da Milano
«Sono convinto che le imprese devono essere più possibile libere, per questo vedrei con occhio favorevole la riduzione della quota dello Stato in Eni, ma la decisione spetta alla politica». Lo ha detto ieri lamministratore delegato dellEni Paolo Scaroni nel corso della registrazione del programma di RaiTre Economix. «Certamente gli investitori istituzionali - ha aggiunto Scaroni - vedrebbero bene luscita dello Stato da Eni, perché aumenterebbe la contendibilità del titolo».
Il Tesoro ha al momento una quota di Eni del 20% controllata direttamente e un altro 10% controllato tramite Cassa depositi e prestiti spa. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto a inizio ottobre che Eni ed Enel saranno le prossime dismissioni che lo Stato effettuerà. Ma il Tesoro ha smentito le indiscrezioni secondo le quali sarebbero allo studio ipotesi di cessione entro la fine dellanno di un 10% della società tramite procedura accelerata. Il manager ha poi reso noto che un consensus di analisti ha stimato per Eni un utile 2005 a 9 miliardi.
Per quanto riguarda la rinnovata intesa con la russa Gazprom, lamministratore delegato dellEni ha annunciato che si recherà a Mosca il 5 dicembre per definire un percorso di accordo. Nessuna intesa sarà però firmata prima di Natale.
«Il 5 dicembre andrò a Mosca. Conto di riuscire a firmare un accordo per fissare un percorso che ci porti al rinnovo dellintesa con Gazprom. Sono cautamente ottimista perché ci sono ragioni strategiche e stiamo procedendo bene», ha detto Scaroni. Eni e Gazprom, che avevano siglato unintesa il 10 maggio scorso in cui erano stati prolungati i contratti di fornitura di gas per lItalia e concesso ai russi di vendere direttamente in Italia il 10% della fornitura, stanno lavorando per raggiungere un nuovo accordo dopo le riserve espresse dallAntitrust.
Qualche giorno fa in Turchia Gazprom ed Eni hanno detto di puntare a siglare una lettera di intenti nelle prossime due settimane per la cooperazione nellenergia e nel gas. Scaroni ha dichiarato che il gruppo vuole partecipare a progetti congiunti nellenergia con Gazprom, mentre Alexander Medvedev, numero uno della divisione export di Gazprom, Gazexport, ha affermato che la compagnia russa desidera essere coinvolta in progetti nel gas in Italia.
Infine per quanto riguarda il prezzo del petrolio Scaroni ha affermato che «sembra sempre che le impennate non finiscano più, invece finiscono. Noi prevediamo che i prezzi scendano». Ieri il titolo Eni ha registrato a Piazza Affari una leggera flessione (meno 0,46%).
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