Scatta l’operazione «Autostrade del Mare»: 35 i denunciati

Trentacinque persone sono state indagate e denunciate dalla polizia di Frontiera di Civitavecchia per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al falso, alla ricettazione e al riciclaggio. Fra questi anche un arabo, un tunisino, un romeno e nove donne, tutti residenti a Roma e in provincia, Latina, Viterbo, Frosinone, Messina, Pescara e Brescia. Fra questi avvocati romani, carrozzieri, agenzie di pratiche auto, delegati territoriali di società assicurative e commercianti di vetture.
L’operazione «Autostrade del Mare» ha portato a 40 perquisizioni in contemporanea di abitazioni fra il 1° e il 2 aprile scorso, che hanno impegnato 55 agenti e 16 volanti, al termine di un’indagine durata 9 mesi e partita dall’attività di controllo della polmare sulla verifica delle autovetture in partenza dal porto di Civitavecchia per Tunisi. Quindici in tutto le auto di lusso e extra-lusso, tutte rubate, riciclate e clonate, sequestrate insieme a 5 hard disk contenenti l’attività dell’associazione. L’indagine è partita a giugno dal controllo di un’auto diretta a Tunisi alla cui guida non c’era il proprietario ma una donna. A insospettire gli agenti, il numero di telaio dell’auto, risultata rubata tre giorni prima a Pisa e la delega intestata alla donna al volante per autorizzare il trasporto della vettura fuori dai confini nazionali. Quindi sono scattati gli accertamenti sul proprietario e sull’ambiente che frequentava, tutti conoscenti e amici con precedenti con furti di auto. Da qui le visioni al Pra e all’Aci. Il giro era enorme: partiva dalla Germania dove l’organizzazione acquistava rottami di automobili incidentate e arrivava, con la vendita di auto riciclate e clonate, all’Est Europa, alla Russia, al Nord Africa e in diversi paesi Europei. Il giro di affari era di 4 milioni mentre le persone coinvolte un centinaio. Nove per ora i faldoni dell’inchiesta seguita dalla polmare in collaborazione con l’Interpol, la polizia tedesca, spagnola, marocchina e tunisina.

Da alcuni calcoli effettuati sarebbero almeno 300 le automobili gestite dall’associazione a delinquere relativamente al periodo che va da giugno 2007, mese in cui sono iniziate le indagini, al 1 aprile scorso, giorno in cui è scattato il blitz.

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