«Per scegliere al meglio basta un clic su Internet»

Un cliente insoddisfatto come può fare per cambiare banca? Può traslocare il suo conto corrente?
«Per fare questa operazione - risponde il direttore centrale dell’Abi, Massimo Roccia - oggi i clienti possono rivolgersi alla nuova banca, sottoscrivere un nuovo contratto di conto corrente e compilare un modulo di richiesta per la trasferibilità dei “vecchi“ servizi. Saranno poi le banche a dialogare tra loro con procedure elettroniche e trasferire i servizi per conto dei clienti. Il cliente, ultimato il trasferimento dei servizi, deve poi richiedere alla vecchia banca la chiusura del conto e congiuntamente restituire gli strumenti di pagamento, quali le carte e gli assegni. Alla fine la vecchia banca provvederà a trasferire il saldo positivo alla nuova. Le ricerche ci dicono che la maggior parte dei clienti trasferisce il proprio conto corrente non tanto perché siano “insoddisfatti“ della loro banca, quanto perché cambiano le esigenze, scoprono una nuova proposta o semplicemente perché il mercato offre soluzioni più vantaggiose per il loro profilo di consumo».
Quando conviene fare una scelta di questo tipo?
«Il profilo di consumo è il primo aspetto da tenere in considerazione per scegliere il conto corrente: PattiChiari ha introdotto i profili-tipo nel 2004 e l’indicatore sintetico di costo nel 2007. Recentemente la Banca d’Italia ha recepito questo approccio nella regolazione obbligatoria e indicato sei differenti profili tipo di utilizzo per i conti a pacchetto e uno per i conti correnti a consumo. Per capire quanto un conto corrente sia adatto alle proprie esigenze il primo passo è quello di andare sul sito www.pattichiari.it e individuare, grazie a un nuovo strumento presente dallo scorso luglio, il cosiddetto “configuratore“, il profilo tipo di utilizzo tra quelli definiti da Banca d’Italia più simile alle proprie esigenze; successivamente l’utente può mettere a confronto oltre 800 conti presenti nel motore di confronto. Il risparmio per il cliente dipende, soprattutto, dalla modalità di dialogo con la banca: usando il canale Internet ad esempio i costi si riducono di circa il 35 per cento».
Come si fa a individuare la banca più conveniente dal punto di vista dei costi?
«L’industria bancaria mette a disposizione, attraverso il sito PattiChiari e nei fogli informativi, l’Indicatore sintetico di costo (Isc), ovvero il prezzo indicativo annuo, calcolato in base ai profili tipo di utilizzo definiti da Banca d’Italia. Lo strumento è semplice, veloce e consente ai clienti, con un solo numero, di sapere quanto costa quel conto corrente per il profilo tipo di utilizzo scelto».
Quando è meglio scegliere un conto corrente di base e quando una proposta a pacchetto?
«É una questione di operatività. Il servizio bancario di base e il conto corrente semplice sono dei prodotti molto economici che tuttavia presentano un numero limitato di servizi (per esempio non consentono lo scoperto o il servizio di pagamento con assegni) e talvolta anche di operazioni. Viceversa, i conti correnti a pacchetto includono sempre più spesso un numero illimitato di operazioni e una grande quantità di servizi che vanno dalle agevolazioni sui finanziamenti a quelle sui servizi di investimento».


Quanti italiani hanno già traslocato il conto?
«In base alle statistiche della Commissione Europea, in Italia nel 2009 oltre il 13% dei correntisti, ovvero circa 5 milioni, hanno cambiato banca. Di fatto, l’Italia è il terzo Paese per tasso annuo di mobilità e precede Germania (11,2%), Olanda (10,6%), Francia (10,3%), Regno Unito (9,2%). Solo Grecia (16,3%) e Spagna (15,4%) presentano un tasso superiore».

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