Con Guido Podestà cè anche Daniela Santanchè. Anche lei per la Provincia di Milano fa una «precisa scelta di campo». «Podestà è un politico di razza, un uomo di trasparenza e coraggio. Metterò, metteremo in campo tutte le nostre forze per fare una grande campagna elettorale per vincere». Messaggio che Daniela Santanchè declina a fianco del candidato Pdl alla presidenza della Provincia, «si tratta di un accordo politico importante»: «Mi sarebbe dispiaciuto se non avessimo raggiunto questo accordo a Milano che, infatti, era lultimo tassello che mancava per completare lapparentamento tra Pdl e il Movimento per lItalia già esistente in tutto il Paese».
Dunque, il Movimento per lItalia di Daniela Santanchè è apparentato con il Pdl anche alle Provinciali di Milano e, dettaglio non da poco, senza contropartita - «Prima vinciamo poi parleremo e discuteremo di incarichi e responsabilità» annota lex parlamentare di An -, mentre Guido Podestà rimarca non solo la bontà dei rapporti con Daniela, «sono buoni, di amicizia direi», ma pure orgogliosamente sa di poter «condividere la comune interpretazione del Pdl come il movimento che include tutte le forze moderate e riformiste che si riconoscono nei valori del Partito popolare europeo».
E se Ignazio La Russa commenta il sostegno dellex parlamentare di An con un secco «Daniela porterà un voto in più», Podestà osserva che ora «dobbiamo pensare a vincere, a strappare la Provincia al malgoverno di Filippo Penati e dare, finalmente, stabilità allamministrazione di via Vivaio che tanto ha fatto soffrire i milanesi».
Tante le proposte del Pdl per il «buon governo» sia in tema di lavoro - «ad esempio, creando un fondo di garanzia per stimolare la concessione dei prestiti e laccesso al microcredito di imprese e lavoratori» - che di infrastrutture, «è arrivato il momento di investire di più a partire dal trasporto pubblico locale» e pure sul fronte della famiglia e dei giovani, «abbasseremo le tasse provinciali e favoriremo laccesso al mutuo con fondi di garanzia per lacquisto della prima casa».
Programma, aggiunge Podestà, per la «Provincia che cambia indirizzo, che imbocca la strada del fare e del fare bene». Provincia, giusto per capirci, «del sì» contro «il partito del no che per cinque anni ha paralizzato lamministrazione di via Vivaio».
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