La scelta del gruppo fa saltare il pranzo

Una notte per cambiare idea. Una notte per evitare una brutta frattura nell’opposizione. È la notte che ha convinto Sandro Biasotti ad aderire al gruppo del Pdl e non a quello della Lista civica che porta il suo nome. La sera precedente il primo consiglio regionale sembrava che Biasotti avesse scelto di formare un gruppo con Aldo Siri, più votato nel gruppo «Per Biasotti presidente». Una decisione che avrebbe avuto un senso all’idea che presto lo stesso deputato sarebbe stato chiamato a scegliere tra il suo ruolo in Parlamento e quello in Regione. Restando a Roma, come annunciato in campagna elettorale, in via Fieschi sarebbe infatti entrato Lorenzo Pellerano, primo dei non eletti nella Lista Biasotti.
L’idea però che un deputato del Pdl potesse non aderire al gruppo Pdl in Regione, soprattutto dopo che il movimento degli «arancioni» era stato sciolto nella nuova formazione del centrodestra, sarebbe suonata quasi come una provocazione. E che i rapporti tra Biasotti e il Pdl si siano parecchio raffreddati a poche ore dal primo consiglio regionale è stato confermato anche da un pranzo saltato all’ultimo momento. Ieri infatti era in programma un incontro conviviale organizzato dal candidato presidente con tutti gli esponenti della sua coalizione per ringraziarli del lavoro svolto e per brindare alla nuova avventura appena iniziata. A seguito dei dubbi sulla scelta del gruppo però, i consiglieri Pdl hanno declinato l’invito e il pranzo è saltato. O meglio, è stato rinviato. Perché ieri mattina Biasotti è stato uno dei primi a consegnare la scheda con l’adesione al gruppo del Pdl in Regione. Dopo aver appurato che la scelta non avrebbe comunque provocato rischi di perdite di posti di lavoro per il personale del gruppo, lo sfidante di Burlando ha deciso «con convinzione di rafforzare la sua adesione al Pdl». Il pranzo dunque verrà riorganizzato quanto prima, in accordo con il capogruppo Matteo Rosso.
A proposito di surroghe di consiglieri eletti, ieri mattina in via Fieschi si è affrontato anche il tema dell’elezione in un doppio collegio di Francesco Bruzzone della Lega e di Rosario Monteleone dell’Udc. Il primo ha scelto di farsi eleggere a Genova, lasciando spazio al savonese Maurizio Torterolo. Il nei presidente del consiglio ha optato per il listino, offrendo uno scranno da consigliere al suo compagno di partito Marco Limoncini.

Tra le curiosità, da segnalare anche che il partito «trasversale» che avrebbe la maggioranza assoluta in Regione è quello che potrebbe essere formato da tutti i consiglieri, ben 26 su 40, che avevano sottoscritto in campagna elettorale il documento programmatico di Confartigianato. Per piccole imprese e artigianato una garanzia in più.

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