(...) a stuprare una donna, o solo a metterle le mani addosso, per minarne il rispetto, provocarne un senso di inadeguatezza e metterle in oggettiva difficoltà. Ed è scorretto invocare, come fanno alcune, la malizia delle donne stesse nellutilizzare il sistema della denuncia a sfondo sessuale per raggiungere i propri scopi. Può accadere, ma è uneccezione nel mare magnum delle donne che lavorano, curano la famiglia, si sacrificano: elevarle ad archetipo significa stigmatizzare il nostro genus, fa il paio con le vecchie femministe che ritenevano tutti gli uomini potenziali stupratori. È parlare un linguaggio francamente un po superato. Altrettanto disdicevole è imputare al sindaco atteggiamenti poco garantisti, superficiali, facendosi forti di asserzioni, quelle sì non provate (ma chi ha detto che non sia stata fatta una indagine preventiva?) pur di darle addosso: ma quanto siamo brave noi donne a parlare, e nel momento dellazione a rifugiarci dalla parte delluomo non per riceverne favori, ma per differenziarci dalle altre donne agli occhi delluomo, e sembrare così più autorevoli! Ritengo che il modo di fare politica di Letizia Moratti sia moderno, forse allavanguardia per una generazione di donne che ha dovuto farsi largo secondo le uniche regole fino ad allora conosciute, quelle dell'uomo, tanto da non essere compresa fino in fondo. Letizia Moratti esercita il suo potere senza scimmiottare i sistemi del maschio, ma facendo leva su quelle caratteristiche di femminilità, sensibilità, di amore per chi è più debole, di attitudine allascolto.
Quella che sembra la sua debolezza, è forza. Forza femminile. Il sindaco, con la sua presa di posizione nei confronti di Massari sta aiutando tutte noi ad essere donne, profondamente donne, in ogni ambito sociale. Non lasciamola sola.Raffaella Fortunato
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