La scena è «Sensibile» se racconta le donne

Oltre a monitorare scritture, temi, sensibilità teatrali prettamente femminili, è sempre stata un trampolino di lancio per spettacoli che hanno poi avuto vita propria, riscuotendo notevole successo. D’altronde, la radice più solida della «Vetrina di scena sensibile» che Serena Grandicelli propone, in qualità di curatrice, in questi giorni all’Argot sta proprio nella volontà di mettere in moto operazioni sinergiche, che parlino sì di donne, ma che soprattutto si attestino come lavori di qualità. Dopo «L’operatrice» di Antonietta Sciammarella e «Maddalena e il grido di dolore per la morte di Dio» di Fanny Rubio, questa sera, nella piccola sala trasteverina, va in scena un testo collettivo frutto di un laboratorio di scrittura riservato a sole autrici. La pièce si intitola «Rifrazioni» e, diretta da Francesca Satta Flores, vede in scena Gaia Camanni, Laura De Marchi, Valentina Fois, Francesca Satta Flores e Cinzia Villani, impegnate a ricostruire ferite e sofferenze femminili sulle quali non dovremmo mai smettere di riflettere: da quelle di una kamikaze cecena a quelle di una prostituta bambina.

Il programma della rassegna prosegue poi con le repliche, dal 18 al 22 marzo, de «L’isola delle capre», lavoro di teatro-danza ispirato a «Delitto all’isola delle Capre» di Ugo Betti . Feriali e festivi alle 21. Informazioni: 06/5898111.

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