da Roma
Il fabbisogno di cassa 2007 del settore statale scende al minimo degli ultimi sette anni, toccando a fine dicembre i 27 miliardi di euro. Rispetto al 2006, che si era concluso con un rosso di 34,6 miliardi, il miglioramento è di 7 miliardi e 600 milioni. Non si tratta del dato valido ai fini europei - lindebitamento della pubblica amministrazione - che conosceremo solo fra un paio di mesi, ai primi di marzo. Indica tuttavia che il deficit dellanno appena concluso dovrebbe superare di poco il 2% del pil. Il risultato sarebbe stato di gran lunga migliore se il governo non avesse concentrato nel mese di dicembre moltissimi pagamenti: la spesa per le una tantum di sostegno ai redditi bassi, gli arretrati alle Regioni per quanto riguarda la spesa sanitaria, e le erogazioni per numerosi investimenti. Inoltre, sempre in dicembre, sono mancati 4,3 miliardi a causa della soppressione dellobbligo di versamento dei concessionari di riscossione, decisa con il decreto fiscale. Così, dicembre ha chiuso in attivo di 15 miliardi, inferiore di 6,5 miliardi alla cifra toccata nello stesso mese del 2006 (21,5 miliardi).
Continua invece il buon andamento delle entrate fiscali, in particolare il gettito dellautoliquidazione. È proprio grazie allincremento del gettito fiscale che il governo ha potuto quasi raggiungere lobiettivo di fabbisogno che aveva fissato nellultima Relazione previsionale e programmatica di settembre (26,2 miliardi, pari all1,7% del pil). «Il risanamento non è ancora compiuto, ma adesso lItalia può portarlo a termine», commenta Tommaso Padoa-Schioppa. Secondo il ministro dellEconomia, non bisogna abbandonare la strada intrapresa perchè il cammino verso il pareggio di bilancio è ancora lungo. Osservazioni che confermano quanto Tps sia riluttante a varare le misure di sgravio fiscale nei confronti del lavoro dipendente, promesse da Romano Prodi.
Le cifre del fabbisogno «ci incoraggiano a preparare, insieme con le forze sociali, il progetto di rilancio di cui il Paese ha bisogno», commenta il premier. La data del primo incontro con le parti sociali, martedì 8 gennaio, si avvicina e il governo non ha, in realtà, ancora una proposta in mano. Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, parla di detassazione degli aumenti salariali; difficilmente il ministro dellEconomia potrà avallare una simile proposta.
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