Scherma polemica:«Non siamo l’Italia di serie B»

La scherma in un castello. È questo il leit motiv degli europei in scena da venerdì fino a mercoledì 20 giugno tra il PalaBorsani di Castellanza (qualificazioni) e il castello di Legnano (finali delle 17,30 su Skysport2): presenti 400 atleti e l’Italia che conta, dalla Vezzali a Paolo Pizzo. Assente Montano per infortunio, il fioretto maschile sarà un trial azzurro per decidere chi affiancherà Cassarà in pedana ai Giochi: due atleti fra Baldini, Avola e Aspromonte. Un’Italia da invidiare e che chiede attenzione. Gli europei di calcio rischiano di oscurarla e allora il presidente federale Scarso ha alzato la voce: «Non esiste un’Italia di serie A e una di serie B. Siamo la nazionale che ha portato 114 medaglie olimpiche e come nessun altro sappiamo onorare i colori italiani». Chi ha orecchi per intendere, intenda.

E Pierluigi Marzorati, un grande ex del basket italiano, oggi presidente del Coni regionale, ha rincarato: «La scherma è uno sport sano e pulito, in linea con l’etica. Ma fa comodo solo alle Olimpiadi. E invece qui parliamo di calcio scommesse, poi basta una vittoria e si dimentica tutto».

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