Politica

Scherza con un bambino Il paese lo bolla: «Pedofilo»

Un ex chef alla gogna per un sorriso e una pernacchia

Qualche volta basta un sorriso e una mezza pernacchia. Un ex cuoco scherza con un bambino, due passanti lo guardano e lo denunciano come mostro, orco, pervertito. Il sommario «processo» popolare lo aveva già condannato: B.N., 45 anni, chef disoccupato, era un pedofilo. Nel piccolo comune collinare di Campomorone, in provincia di Genova, ormai più di una persona ne aveva la certezza.
Solo che, non solo B.N. un pedofilo non lo è mai stato, ma in tutto il paese non era avvenuto alcun abuso su minore. Ma i brusii, rimbalzati di bocca in bocca hanno presto coinvolto praticamente tutti i 500 abitanti della piccola frazione di Livellato del comune di Ceranesi, e da lì sono presto giunti a Campomorone. In appena due giorni sono state decine le segnalazioni da parte di madri allarmate alla caserma dei carabinieri della zona. Immediate le operazioni di caccia al pedofilo. Il tempismo dei militari è servito quanto meno a stemperare gli animi degli abitanti forcaioli, decisi a dar la caccia all'orco del paese. E mentre i carabinieri guidati dal maresciallo Roberto Rossi intensificavano i controlli per le strade, effettuavano sopralluoghi nelle scuole e tentavano di risalire al presunto colpevole, il nome della «bestia» iniziava a circolare a denti stretti tra gli abitanti.
La voce era arrivata anche al diretto interessato. Anche se lui, cittadino di origine campana, ma residente a Genova, in quella piccola frazione dell'entroterra ligure era stato occasionalmente solo dieci giorni prima. Lì aveva accompagnato una cara amica che lavora a Livellato come babysitter e come addetta alle pulizie. E lei è stata la prima a informarlo di quanto si diceva per le strade. Martedì la svolta: B.N. ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri. Una querela per diffamazione contro ignoti. In pratica rivolta al paese intero. «La situazione è stata chiarita - dice B.N. - questa è colpa della pura ignoranza di molte pettegole a cui non ho nulla da dire poiché la noncuranza è il miglior disprezzo». Ieri la conferma: dal primo brusio le voci si sono sempre più gonfiate e autoalimentate di frazione in frazione.

Nessun colpevole quindi, ma un chiaro esempio del «garantismo popolare» all'italiana.

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