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Scherza e punta un’arma giocattolo I carabinieri lo uccidono nella notte

In testa un turbante realizzato con un asciugamano, il volto coperto da una mascherina e tra le mani una pistola giocattolo senza tappo rosso. Così William Perrone, 19 anni, pensava di fare uno scherzo a un amico che sarebbe dovuto passare dì lì a poco. Ma quando è spuntato dal buio della notte che avvolgeva quella strada isolata, ha puntato invece la rivoltella contro un carabiniere. Che a quel punto ha aperto il fuoco. Il 19enne è stato raggiunto da due pallottole e per lui non c'è stato niente da fare: è morto così uno studente che coltivava il sogno di entrare proprio nei carabinieri.
È accaduto a Laterza, quindicimila abitanti, una quarantina di chilometri da Taranto, un paese adesso schiacciato dal dolore dove William era conosciuto come «un bravo ragazzo e di buona famiglia», padre macellaio e madre commerciante. Il 19enne e altri ragazzi della comitiva volevano spaventare un amico nella stessa zona dove due anni fa un uomo a volto coperto e armato di pistola aggredì una coppia di fidanzatini dopo aver bloccato la loro auto con alcune pietre sulla strada: lui fu chiuso nel portabagagli, lei fu violentata. Scattò la caccia al mostro, per giorni furono controllate le campagne, ma l'aguzzino non fu mai trovato. L'altra notte il 19enne ha indossato una tuta da meccanico, si è travestito con una mascherina per il volto e un turbante in testa. Lui e i suoi amici hanno raggiunto la provinciale, hanno sistemato i sassi sulla strada, si sono nascosti. È arrivata l'auto dei carabinieri, la vettura si è fermata, Perrone è andato incontro ai militari armato di pistola ed è stato colpito. Il 19enne è morto sul colpo. I suoi amici sono fuggiti. Gli investigatori hanno accertato che la rivoltella era un'arma giocattolo.

«Non dovevano sparare», dicono alcuni ragazzi del paese.

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