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La schiacciata del figlio di Noah fa tremare i canestri d’America

Joakim, 16 punti, 9 rimbalzi e 6 stoppate nella finale universitaria vinta da Florida. Col padre in tribuna e la Nba alla porta

da Indianapolis

I Florida Gators si sono aggiudicati il titolo del basket universitario americano, l'Ncaa, superando in finale Ucla, l'Università di Los Angeles, con il punteggio di 73-57. Per la squadra dell'università della Florida che non partiva con i favori del pronostico, è arrivato così il primo titolo nazionale. Protagonista della sfida è stato Joakim Noah, 20 anni, che davanti al padre, l'ex tennista Yannick, ha chiuso la gara con 16 punti, 9 rimbalzi e 6 stoppate.
Per i Gators, che partivano sfavoriti di fronte ai Bruins, è il primo titolo nazionale, mentre i californiani ne hanno già vinti 11. Joakim Noah, figlio del campione di tennis francese Yannick, è stato il miglior marcatore della sua squadra con 16 punti e s'è esibito in una serie record di 6 efficacissime stoppate, oltre che 9 rimbalzi. Sugli spalti dell'impianto di Indianapolis, teatro della fase finale del torneo Ncaa, Yannick seguiva la prestazione del figlio: Joakim ha battuto il record di stoppate in un match (che era di quattro) e quello di stoppate in tutto il torneo, collezionandone 30.
La squadra dell'allenatore Billy Donovan è stata superiore in tutto, nella serata in cui il leggendario coach della Ucla, John Wooden, 10 titoli - sette consecutivi negli Anni Sessanta - e 95 anni, veniva ricoverato in ospedale in California per una non meglio precisata indisposizione. Nelle semifinali, la Florida aveva eliminato la squadra rivelazione, la George Mason, mentre la Ucla s'era imposta sulla Louisiana State University.
Ora l’America dello sport del canestro non parla d’altro che del figlio d’arte francese, idolo della squadra dei Gators, uomo d’area in grado di giocare anche da guardia. E per un 2,10 non è niente male. Piedi velocissimi, papà fuoriclasse, quindi cromosomi vincenti. Sino a tre mesi fa non era neppure catalogato nel draft Nba, ma dopo l’exploit di Indianapolis ci sono classifiche che lo vedono nei primi cinque.
Così, i francesi avranno un altro Noah in cima ai loro pensieri sportivi. Un ragazzo che volle lasciare la famiglia e Parigi a tutti i costi per tentare l’avventura negli States. Un’avventura dentro il canestro. L’altezza c’è, la classe pure. E il resto lo fa l’esperienza di papà, vero guru del pargolo di 2.10. «Sono più nervoso di lui, sono più nervoso di quanto non lo fossi prima della finale del Roland Garros nel 1989», ha detto Yannick nel palazzetto a qualche minuto dalla finale. Poi ha vissuto le imprese del figlio, lo ha abbracciato, ha pianto con lui. Si invecchia, in casa Noah.

Ma si invecchia felici.

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